Francesco Antonio Greco è stato riconfermato alla unanimità alla guida della sezione provinciale di Cosenza della Federcaccia, a margine dell’assemblea ospitata nel Parco Acquatico di Rende, durante la quale, oltre alla elezione del consiglio direttivo, sono stati approvati il bilancio consuntivo del 2023 e quello preventivo per l’esercizio 2024.
Grazie ad una gestione equilibrata ed oculata, alla chiusura dello scorso anno è stato registrato un avanzo consistente che ha permesso di investire – ha informato il presidente – nell’acquisto di un immobile nella Sila greca, ricadente nella zona addestramento cani del comune di Acri, con tre ettari di terreno in cui sarà condotto un ambizioso progetto da proporre alla regione Calabria tramite la consulta faunistica venatoria e in collaborazione con l’Ufficio Studi e Ricerche Faunistiche e Agro-ambientali della Fidc nazionale. Si tratta della reintroduzione della starna italica, un uccello non più presente allo stato naturale.
Grazie ad una gestione equilibrata ed oculata, alla chiusura dello scorso anno è stato registrato un avanzo consistente che ha permesso di investire – ha informato il presidente – nell’acquisto di un immobile nella Sila greca, ricadente nella zona addestramento cani del comune di Acri, con tre ettari di terreno in cui sarà condotto un ambizioso progetto da proporre alla regione Calabria tramite la consulta faunistica venatoria e in collaborazione con l’Ufficio Studi e Ricerche Faunistiche e Agro-ambientali della Fidc nazionale. Si tratta della reintroduzione della starna italica, un uccello non più presente allo stato naturale.
Federcaccia Cosenza inoltre, sta lavorando, sotto il profilo della salvaguardia ambientale e in convenzione con alcune amministrazioni comunali, per ripulire da materiale inquinante abbandonato da qualche sciagurato, diverse aree boschive in cui gli enti locali hanno difficoltà ad intervenire con le bonifiche per mancanza di mezzi e personale.
Durante l’assemblea si è dibattuto anche del ruolo dei cacciatori nel contrasto alla proliferazione del cinghiale, causa di notevoli danni alle colture e di pericolo per gli automobilisti. Duplici le funzioni svolte da tutti i cacciatori: da una parte l’abbattimento degli ungulati sulla base del piano elaborato dal dipartimento regionale all’agricoltura, dall’altra il rintraccio nei boschi delle carcasse del mammifero selvatico, con successivi accertamenti per capire se i motivi del decesso siano riconducibili a cause naturali oppure alla peste suina africana: «Penso che il nostro ruolo sia fondamentale – ha affermato Francesco Antonio Greco – lavoriamo affinché all’impiego dei cacciatori in possesso del titolo di selecontrollore, venga affiancato l’utilizzo della girata con il cane limiere. Inoltre, come del resto prescritto anche dal Priu, il Piano interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana, bisogna ricorrere pure alle figure dei bioregolatori, come prescritto dal commissario Vincenzo Caputo».
Durante l’assemblea si è dibattuto anche del ruolo dei cacciatori nel contrasto alla proliferazione del cinghiale, causa di notevoli danni alle colture e di pericolo per gli automobilisti. Duplici le funzioni svolte da tutti i cacciatori: da una parte l’abbattimento degli ungulati sulla base del piano elaborato dal dipartimento regionale all’agricoltura, dall’altra il rintraccio nei boschi delle carcasse del mammifero selvatico, con successivi accertamenti per capire se i motivi del decesso siano riconducibili a cause naturali oppure alla peste suina africana: «Penso che il nostro ruolo sia fondamentale – ha affermato Francesco Antonio Greco – lavoriamo affinché all’impiego dei cacciatori in possesso del titolo di selecontrollore, venga affiancato l’utilizzo della girata con il cane limiere. Inoltre, come del resto prescritto anche dal Priu, il Piano interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana, bisogna ricorrere pure alle figure dei bioregolatori, come prescritto dal commissario Vincenzo Caputo».