Il Partito Democratico di Catanzaro sostiene la battaglia per garantire un’adeguata copertura finanziaria alle iniziative di contrasto dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) e per questo si unisce con determinazione alla manifestazione nazionale prevista per venerdì 19 gennaio, alle ore 15:30, in Piazza Matteotti a Catanzaro.
Il Governo Meloni ha dimenticato colpevolmente di finanziare queste attività, salvo poi annunciare una marcia indietro che al momento non è ancora stata confermata da atti concreti.
I disturbi alimentari, tra cui anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder), rappresentano una sfida sanitaria e sociale crescente. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2020, oltre 2.398.749 persone hanno sofferto di questi disturbi, con il 30% al di sotto dei 14 anni. Questi numeri, già allarmanti, rappresentano solo la “punta dell’iceberg” di un fenomeno ancor più ampio e in aumento, soprattutto in seguito alla pandemia di Covid-19, che ha visto un triplicarsi di questi casi.
I disturbi alimentari – si legge in un comunicato stampa dei dem -non sono solo una questione di cibo, ma spesso sintomo di profonde problematiche psicologiche e psichiatriche che richiedono un intervento qualificato e accessibile a tutti, non solo a chi può permettersi cure private. Questi disturbi rappresentano, tra i giovani, la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali.
Di fronte a una realtà tanto drammatica, non si può restare in silenzio. Il Partito Democratico di Catanzaro si schiera apertamente a sostegno delle associazioni che hanno chiesto un’immediata retromarcia del Governo sulla questione. La nostra adesione alla manifestazione di venerdì 19 gennaio è un segnale chiaro del nostro impegno nella lotta a questi disturbi e nella difesa dei diritti di tutti i cittadini a ricevere le cure adeguate.
L’appello è rivolto a tutti i cittadini di Catanzaro e delle aree limitrofe: uniamoci in Piazza Matteotti per mostrare che la lotta contro i disturbi alimentari è una priorità che non può essere ignorata. La nostra voce deve farsi sentire, perché ogni persona colpita da questi disturbi merita ascolto, cura e dignità.