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Ultima tappa Goletta dei Laghi 2025: tutti entro i limiti i campioni nei laghi silani, ma manca un piano regionale aggiornato da 16 anni

È tempo di bilanci per Goletta dei Laghi 2025, la campagna di Legambiente in difesa delle acque dei bacini lacustri italiani. Giunta alla sua ventesima edizione, la campagna arriva per la sua ultima tappa in Calabria, tra i boschi e i laghi dell’altopiano silano, presentando i dati sui monitoraggi effettuati e il report che ha redatto sui laghi silani in cui sintetizza 10 proposte su cui lavorare per la salvaguardia e la valorizzazione degli ecosistemi lacustri silani.
I 5 punti monitorati nei laghi Arvo, Cecita, Ampollino, Ariamacina e del Passante – un punto per ciascun lago – sono risultati tutti entro i limiti di legge per quanto riguarda le concentrazioni di escherichia coli ed enterococchi intestinali. Bene anche i dati chimico-fisici: i valori di pH, conducibilità, azoto, nitriti, nitrati, fosforo, cloruri e solfati risultano tutti nei range delle classi di qualità più elevate.
Accanto ai dati positivi, però, Legambiente torna a sollevare la necessità di una governance più efficace: ancora oggi, nonostante questi bacini ricadano dentro un Parco nazionale e aree Natura 2000, mancano monitoraggi istituzionali regolari, e il Piano regionale di tutela delle acque non viene aggiornato dal 2009.
“La notizia è buona: le acque dei laghi silani sono pulite, e i dati lo confermano. Ma non basta. Perché le analisi di Goletta dei Laghi sono le uniche che monitorano lo stato di salute dei bacini lacustri silani e sullo stato delle acque superficiali della Regione mancano aggiornamenti dal 2009. A maggior ragione oggi serve una strategia di lungo periodo che faccia leva su questi risultati positivi per costruire una gestione integrata e sostenibile di bacini che hanno un ruolo centrale nel fornire acqua potabile, energia e valore naturalistico a tutto il territorio”dichiara Antonio Nicoletti, presidente del circolo Legambiente Sila.  “Le nostre analisi dimostrano che questi laghi possono essere un modello, ma il vuoto istituzionale e la mancanza di attenzione per questi ecosistemi pesa: serve uno sforzo condiviso per rafforzare la rete di conoscenza, monitoraggio e sorveglianza, anche attraverso analisi costanti dei sedimenti e una gestione più sostenibile delle concessioni idroelettriche. Siamo pronti a collaborare con istituzioni e attori locali per rafforzare la tutela di questi bacini, nell’interesse della biodiversità e dello sviluppo sostenibile delle comunità che da questi laghi dipendono”.
A sottolineare le potenzialità turistiche è Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria: “La vocazione della Sila è chiara: turismo attivo e sostenibile, mobilità dolce, valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche, dei paesaggi, dei villaggi rurali e delle località turistiche. Ma oggi tutto questo non riesce a esprimersi appieno. È urgente avviare il percorso per rendere balneabili i laghi silani, superando limiti gestionali e resistenze burocratiche. Sarebbe un passo decisivo per ampliare l’offerta turistica e rafforzare un’economia locale radicata sul territorio, legata alle produzioni biologiche e alla tutela ambientale. La balneabilità dei laghi, inoltre, supererebbe anche la mancanza di monitoraggi e analisi sulla qualità delle acque che ad oggi assurdamente non vengono realizzati”.
Uno snodo cruciale, spiegano ancora Parretta e Nicoletti, sarà quello delle concessioni idroelettriche in scadenza nel 2029“È il momento di immaginare un nuovo modello: riportare la gestione di questi invasi nei territori, garantire benefici concreti alle comunità locali e integrare le esigenze produttive con la salvaguardia del paesaggio e della biodiversità”.

Un patrimonio da tutelare: In occasione della tappa di Goletta dei Laghi in Calabria, Legambiente lancia oggi 10 proposte operative per garantire una tutela concreta e duratura dei bacini silani. I 10 interventi sono sintetizzati nel report che ricostruisce la storia e le caratteristiche degli ecosistemi lacustri silani, analizza lo stato della depurazione nelle aree turistiche del territorio e raccoglie i risultati dei monitoraggi effettuati da Goletta dei Laghi negli ultimi sei anni.

Si parte da (1) la necessità di conoscere meglio questi ecosistemi attraverso monitoraggi sistematici delle acque e dei sedimenti, per valutare l’impatto sulla tutela della natura delle attività idroelettriche, agricole e zootecniche. Fondamentale è anche (2) il nodo della depurazione: Legambiente chiede interventi puntuali, a cominciare dalla realizzazione del depuratore di Trepidò sul Lago Ampollino e dalla riduzione degli inquinanti agricoli e zootecnici in tutti i bacini.

(3) Per la biodiversità, servono azioni per frenare il degrado degli habitat e applicare soluzioni fondate sulla natura. Il dossier propone anche (4) di incentivare attività a basse emissioni e certificare le produzioni locali sostenibili, oltre a (5) fermare nuove urbanizzazioni, intervenendo sull’abusivismo edilizio nell’area del Lago Ampollino e rafforzando i controlli contro il bracconaggio e altri impatti sugli ecosistemi. (6) Uno degli obiettivi strategici è rendere balneabili i laghi Arvo e Ariamacina, come già avvenuto per il Lago di Barrea in Abruzzo, e (7) garantire trasparenza e legalità nelle concessioni turistiche e produttive. (8) Per voltare davvero pagina serve un cambio di passo nelle responsabilità pubbliche: coinvolgere attivamente i comuni nella gestione della risorsa idrica, e (9) promuovere un nuovo turismo lacustre valorizzando Lorica e il Lago Arvo, puntando al loro riconoscimento nella Guida Blu di Legambiente e Touring Club. Infine, (10) l’associazione rilancia la necessità di costruire un percorso di partecipazione attraverso i contratti di lago, per aprire un confronto pubblico sulle scelte territoriali e garantire trasparenza nella gestione dei bacini.

Il dettaglio delle analisi microbiologiche

Nella edizione della Goletta dei Laghi, in Calabria sono stati monitorati cinque laghi: il lago Arvo, il lago Cecita, il lago Ampollino, il lago del Passante e il lago Ariamacina. I cinque punti monitorati – uno per ciascun lago – sono risultati tutti entro i limiti di legge per quanto riguarda le analisi microbiologiche.

Nel dettaglio, nel lago Arvo è stato campionato l’accesso principale sul lungolago lato Nord in località Lorica a San Giovanni in Fiore, punto che dopo ess ere risultato fortemente inquinato nel 2022, dal 2023 risulta sempre nei limiti. Nel lago Cecita il prelievo è avvenuto antistante il centro visite Cupone a Spezzano della Sila, confermando la conformità già registrata negli anni precedenti. Per il lago Ampollino il campionamento è stato effettuato antistante l’ingresso del villaggio in località Trepidò a Cotronei, mantenendo i risultati positivi del trend degli ultimi anni. Il lago Ariamacina è stato campionato nel lato nord lungo la strada verso la diga in località contrada Casolesi a Casali del Manco, risultando nei limiti come nel 2023. Infine, nel lago del Passante il prelievo è stato eseguito nel lato ovest dietro il villaggio Lagomar in località Santa Caterina a Sorbo San Basile, confermando i dati positivi dell’anno precedente.

Lago
Regione
Comune
Prov
Località
Punto
2025
Lago Arvo
Calabria
San Giovanni in Fiore
CS
Lorica
Accesso principale Lungo Lago (lato Nord) – Battello
Entro i limiti
Lago Cecita
Calabria
Spezzano della Sila
CS
Cupone
Prelievo antistante centro visite Cupone e area parcheggio
Entro i limiti
Lago Ampollino
Calabria
Cotronei
KR
Trepidò – villaggio Palumbo
Accesso dalla Sp 61 antistante ingresso villaggio
Entro i limiti
Lago Ariamacina
Calabria
Casali del Manco
CS
Contrada Casolesi- Ariamacina
Lago di Ariamacina- Lato nord su strada verso diga
Entro i limiti
Lago del Passante
Calabria
Sorbo San Basile
CZ
Santa Caterina (Villaggio Lagomar)
Lago Passante (lato ovest) dietro villaggio Lagomar
Entro i limiti
Il monitoraggio scientifico dei parametri microbiologici. I prelievi di Goletta dei Laghi sono stati effettuati da tecnici, volontarie e volontari di Legambiente. I campioni per le analisi microbiologiche sono stati prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che ha avuto luogo lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici – Enterococchi intestinali ed Escherichia coli – classificando come “inquinati” i campioni che superano i limiti di legge e come “fortemente inquinati” quelli che li superano di oltre il doppio, secondo quanto stabilito dalla normativa nazionale sulle acque di balneazione (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010). I risultati di Goletta dei Laghi non certificano la balneabilità dei punti di campionamento. I punti di prelievo vengono scelti in base al rischio potenziale di inquinamento, sulla base delle segnalazioni dei circoli di Legambiente e dei cittadini tramite il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi, torrenti, scarichi e piccoli canali rappresentano le principali vie di contaminazione batterica nei laghi, a causa di una depurazione insufficiente o di scarichi abusivi.
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