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Fatture false in subappalti ferroviari per agevolare il clan di ‘ndrangheta Arena-Nicoscia: 8 arresti

La Guardia di finanza di Lodi e Verona, su ordine della gip di Milano Fiammetta Modica, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per 8 persone, due in carcere e sei agli arresti domiciliari, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata a reati fiscali e tributari nel settore dei cantieri ferroviari nazionali con l’aggravante di aver agevolato il clan di ‘ndrangheta Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto (Crotone). Le indagini coordinate dalla procuratrice aggiunta Bruna Albertini, sono un seguito di un filone principale che nel 2022 aveva portato a 15 misure cautelari e altrettanti rigetti da parte dell’allora giudice delle indagini preliminari.

Dagli ulteriori accertamenti delle Fiamme gialle lodigiane e veronesi sono state scoperte diverse operazioni commerciali dai membri di una famiglia calabrese, stabilitasi da anni nelle province di Lodi e Verona, attraverso una serie di imprese, alcune delle quali gia’ destinatarie di provvedimenti interdittivi antimafia. In particolare, le ditte riconducibili al gruppo avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti nei confronti di societa’ operanti nel settore degli appalti pubblici per la manutenzione delle linee ferroviarie e metropolitane ed avrebbero utilizzato lavoratori nei cantieri ferroviari, aggirando la normativa sugli appalti pubblici dissimulando con fatture per operazioni inesistenti, distacco di manodopera.

Da una di queste societa’, i finanzieri hanno ricostruito le numerose operazioni distrattive che hanno portato al suo fallimento, hanno individuato condotte di evasione fiscale e di riciclaggio dei proventi illeciti, attraverso un sistema di imprese intestate a soggetti prestanome ideato al solo fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione antimafia.

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