“Arci esprime grande soddisfazione – si legge in una nota – per aver raggiunto e
largamente superato le firme necessarie per la presentazione della legge
costituzionale di iniziativa popolare contro l’autonomia differenziata voluta dal
governo e da alcune regioni del Nord.
Delle 50 mila firme necessarie ne sono giunte oltre 65 mila ed altre sono in arrivo. Un
traguardo raggiunto in anticipo rispetto alla conclusione della raccolta firme per la
legge costituzionale di iniziativa popolare, promossa dal Coordinamento per la
democrazia costituzionale, presieduto dal professore Massimo Villone.
Arci ha espresso da subito un giudizio del tutto negativo sull’autonomia regionale
differenziata e in questi mesi ha sostenuto con convinzione la raccolta firme – per la
modifica in particolare degli articoli 116, terzo comma, e 117, primo, secondo e terzo
comma del Titolo V della Costituzione – con una campagna che ha messo in luce i
rischi collegati al disegno targato Calderoli per diritti e servizi di cui non sarebbe più
garantita la piena universalità su tutto il territorio nazionale: salute, istruzione, tutela
dell’ambiente, solo per citarne alcuni.
Il raggiungimento delle firme necessarie per presentare la legge di iniziativa popolare
contro l’autonomia differenziata rappresenta un primo passo per fermare un disegno
pericoloso, che metterebbe a rischio l’unità nazionale, producendo un’ulteriore
frammentazione e aumentando le disuguaglianze. Una secessione dei ricchi, – conclude la nota – alimentata dalle spinte centrifughe delle Regioni che con le loro divaricazioni stanno
già creando disparità nell’esercizio dei diritti fondamentali dei cittadini”.