“Nelle biomasse veniva riversato di tutto: da spazzatura comune a scarti di catrame, copertoni e buste di plastica. Il sistema mafioso che riteniamo di aver scoperchiato verteva sull’intercettamento di contributi comunitari che sono cospicui in questo settore”. Lo ha detto il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri illustrando ai giornalisti i dettagli dell’operazione che ha condotto stamane a 31 misure cautelari tra le province di Crotone e Cosenza, di cui 27 in carcere e 4 ai domiciliari; altri 5 soggetti risultano indagati a piede libero.
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I capi di imputazione sono di associazione per delinquere di matrice mafiosa, concorso esterno, estorsioni aggravate, associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito e gestione illecita dei rifiuti ed anche per alcuni produzioni e spaccio di sostanze stupefacenti.
La Divisione distrettuale antimafia di Catanzaro ha evidenziato il ruolo strategico nell’inchiesta del ‘locale’ di Mesoraca, piccolo centro del crotonese, che ha però pericolose propaggini nazionali ed internazionali.
I carabinieri hanno proceduto a sequestrare 12 imprese dedite al taglio della legna e che rifornivano le centrali a biomasse di Cutro e Crotone in particolare, mischiando il ‘cippato’ (legno ridotto in scaglie) con residui inquinanti. Si tratta di 8 imprese boschive della provincia di Crotone e 4 della provincia di Cosenza. Tra le imprese sequestrate c’è quella a cui fa capo la centrale biomasse di Cutro (KR). Le aziende raggiunte dal provvedimento sono: FKE Legnami srls di Mesoraca, Società Agricola Boschiva Serravalle Srl di Petilia Policastro, Serravalle Legnami srl di Petilia Policastro, Serra Valle Energy Srl di Petilia Policastro, Industria boschiva Serravalle Domenico Srl di Mesoraca, DGS Legnami Srl di Mesoraca, Serravalle Domenico di Mesoraca, F.lli Spadafora Srl di San Giovanni in Fiore, Industria boschiva Spadafora Pasquale di San Giovanni in Fiore, Spadafora Legnami Srl di San Giovanni in Fiore, Euromeridiana Srl di Rogliano, Serra Valle Carmine di Mesoraca.
Tra le 31 persone arrestate questa mattina dai carabinieri nell’operazione contro le cosche di Mesoraca, nel Crotonese, oltre ad esponenti storici della ‘ndrina locale come Mario Donato Ferrazzo figura anche l’imprenditore del legname Carmine Serravalle, titolare della centrale a biomasse di Cutro che nel 2015 ha acquistato dal gruppo Marcegaglia.