“L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari” - Antonio Gramsci
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Verso la festa della Madonna della Salvazione in Jacurso

Con la “seduta”, ha preso il via il cammino di preparazione per la festa della Madonna della Salvazione a Jacurso. Mercoledì sera, infatti, dopo la celebrazione eucaristica, in località Jancarella presieduta da don Pino Fazio, parroco di Curinga e vicario foraneo, si è svolto il tradizionale pellegrinaggio delle comunità di Curinga e Jacurso, guidate dai rispettivi sindaci, in località “Pedata della Mula” che, come da tradizione, ogni anno richiama numerosi fedeli tra cui tanti emigrati legati dalla forte devozione nei confronti della Madonna della Salvazione.

 

E quella della devozione alla Madonna della Salvazione è una tradizione che si perde nei secoli,  in un misto di storia e leggenda. La devozione alla Madonna, infatti, la cui statua sarebbe stata scolpita intorno al 1598, risalirebbe al periodo in cui accanto a dove ora sorge il Santuario a Jacurso c’era il convento dei Padri Carmelitani che dipendevano dal Monastero di Sant’Elia di Curinga.

Leggenda o racconto popolare vuole che proprio i curinghesi tentarono di portar via la statua dalla chiesa in cui era custodita. Durante il cammino da Jacurso a Curinga, però, furono colti dal sonno che li costrinse a fermarsi. Quindi, poggiata la statua su una pietra, si addormentarono. Al loro risveglio, la statua non c’era più e la grande pietra su cui era stata posizionata aveva preso la forma di una sedia/poltrona.

Cercata la statua, venne ritrovata a Jacurso sull’altare maggiore da dove era stata portata via.

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