“Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità” - Friedrich Nietzsche
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Intimidazione per l’iniziativa “Schermi in piazza” all’Aranceto, la Cineteca della Calabria denuncia: “La cultura minacciata è segnale che c’è ancora molto lavoro da fare”

Riceviamo e pubblichiamo: 

 

“L’intimidazione subita da Mauro Lamanna  ci ha colpito nel piu’ profondo. In una città che noi vantavamo spesso come aliena a questo tipo di manifestazioni delinquenziali, alzando spesso il vessillo di essere un posto tranquillo e invece l’accaduto ci fa sprofondare nella quotidianità di un contesto piuttosto amaro. E lo spunto è una proiezione cinematografica negata in un quartiere considerato “difficile”, un’iniziativa non economica ma culturale di un gruppo di persone che portano in giro un carro di Tespi del cinema per le periferie catanzaresi.”

“In proposito, noi come Cineteca della Calabria, nel passato anno Pasoliniano abbiamo avuto modo di proporre le interviste e i passaggi del regista friulano su Catanzaro e la Calabria che aprirono all’inizio degli anni ’60 il dibattito sulla riscoperta del Sud Italia, sentendo cose spesso spiacevoli. Ecco ritrovarsi per noi improvvisamente in un mondo post-pasoliniano di conflitti che pensavamo risolti e che invece ci si ripropongono ancora aperti. Sintomo evidente di un lavoro che c’è ancora da fare. Apparteniamo a quelle categorie di persone che pensano che con il cinema si possano modificare le coscienze, partendo sin dal mondo della scuola, nelle quali noi proponiamo percorsi educativi basati sulle grandi lezioni dei maestri. Vittorio De Seta, Pier Paolo Pasolini, Gianni Amelio sono i nostri punti di riferimento, perché hanno saputo analizzare e raccontare questo mondo dolente che oggi ci si manifesta fatto di povertà, disagio, ignoranza, violenza, intimidazione, sopraffazione.

“Parlo di Diario di un Maestro e de La fine del gioco che inizia  proprio con la camminata di un gruppo di ragazzi che vengono dal riformatorio; il giovane Gianni Amelio nel 1970 sceglie di parlare della sua città attraverso l’esperienza di un “minorile”. Le mie riflessioni partono da questo: capire che c’è molto da fare e che non basta stigmatizzare il comportamento negativo e fare sentire solamente la nostra solidarietà a Mauro e ai ragazzi di Divina Mania. Saremo al loro fianco e insieme possiamo capire che invece è il momento di rimboccarsi le maniche, e di tornare all’Aranceto, a Pistoia, alla Fortuna, al Corvo per organizzare altre cento e mille rassegne, partendo proprio dal mondo della scuola.”

Eugenio Attanasio- Domenico Levato

Cineteca della Calabria

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