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John Patitucci conquista il pubblico del “Peperoncino Jazz Festival”. Domani Kirk Lightsey chiude la tre giorni dell’Enotria Jazz

E’ stata una serata davvero magica, quella di IERI (domenica 7 agosto), per il fedelissimo pubblico del Peperoncino Jazz Festival.

L’annuncio della presenza del grande John Patitucci in quel di Trebisacce, grazie all’inserimento del concerto del suo Brazilian Trio nella programmazione della XXI edizione dell’evento organizzato dall’associazione culturale Picanto e diretto artisticamente da Sergio Gimigliano, ha fatto giungere nella nota località turistica dell’alto Ionio calabrese una nutrita colonia di appassionati provenienti da tutta la Calabria e anche dalla vicina Basilicata, fedeli adepti alle proposte di questo straordinario virtuoso del basso, sia declinato in modalità elettrica (da decenni si gioca il titolo di migliore al mondo con un pugno di colleghi e anche quest’anno, spuntandola su Marcus Miller,  Melvin Gibbs e Steve Swallow, è stato votato come “Electric Bassist of the year” dalla Jazz Journalists Association), che in modalità acustica.

Prima di esibirsi come musicista, Patitucci ha mostrato a tutti il suo grande cuore, la sua profonda umanità e il suo sconfinato amore per la Calabria  – terra di origine della sua famiglia (i suoi nonni erano originari di Torano Castello e all’inizio del secolo scorso erano partiti alla volta dell’America per cercare fortuna) – raccontando la forte emozione provata alcuni anni fa nel visitare insieme a suo padre per la prima volta il paese di Torano e nel ricevere la cittadinanza onoraria da parte dell’allora in carica amministrazione comunale, intervenendo alla presentazione del “Primo rapporto sul turismo delle radici in Italia”, lavoro a cura delle docenti Unical Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera.

Nel corso della presentazione dell’interessante volume, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Trebisacce Alex Aurelio, dell’assessore al Turismo Leonardo Petrone e della consigliera delegata alle Politiche Sociali, Cultura e Istruzione Tania Roseti, la professoressa Ferrari ha dapprima illustrato quello che è il nucleo centrale del lavoro svolto insieme alla collega (mettendo tra l’altro in evidenza come storicamente i flussi migratori si siano trasformati in flussi turistici) e, successivamente, ha rivolto alcune domande a Patitucci, il quale ha risposto estrinsecando le emozioni provate nel 2011 nel visitare per la prima volta i luoghi della memoria della sua famiglia.

Il grande basista americano, che nel corso della sua gloriosa carriera ha vinto 4 Grammy Awards ed ha alle spalle la registrazione di centinaia di album e le collaborazioni con alcuni dei più grandi jazzisti di tutti i tempi (da Dizzy Gillespie a Wynton Marsalis, da Herbie Hancock a Chick Corea, passando per Stan Getz, Michael Brecker e Wayne Shorter), nonché con artisti pop del calibro di Natalie Cole, John Mayer, Alicia Keys, Joni Mitchell, Bono, Sting, James Taylor e Norah Jones, è salito poi sul palco avendo al suo fianco due incredibili talenti della scena jazzistica internazionale contemporanea: il chitarrista Yotam Silberstein, artista e chitarrista prodigio di Tel Aviv da alcuni anni residente a NYC che si è mostrato totalmente in sintonia con il leader e al percussionista brasiliano Rogério Boccato, a lungo membro dell’Orquestra Jazz do Estado de São Paulo, musicista dal drumming sofisticato e mai invasivo che ha offerto una base ritmica eccellente per i brani brasiliani proposti dal trio (che, però, nel corso dell’esibizione ha eseguito anche alcune splendide composizioni originali a firma del chitarrista israeliano, quali “Requiem for Armando”, “Brooklin Frevo” e “Morning Train”).

Patitucci in realtà bazzica con gran gusto il repertorio brasiliano da almeno trent’anni: “Mistura Fina” è un suo GRP di successo che risale al 1995 e il viaggio musicale nelle sonorità sudamericane proposto ieri sera in trio si è rivelato d’effetto nella proposizione di brani di giganti come Djavan (“Oceano”), Milton Nascimento (“Irmao de Fa” e “Saidas e Bandeiras”), Chico Buarque (“As Vitrines”), oltre che nella rielaborazione armonica e strumentale di composizioni di maestri del Choro come Dominguinhos (“Te cuida jacare”) ed altri ancora, riletti con misura e, soprattutto, con gran divertimento sul palco e, di conseguenza, in platea.

Letteralmente osannato dal pubblico alla fine del concerto, Patitucci è risalito sul palco per un bis in solitaria, interpretando con il suo amatissimo contrabbasso (al quale ha dato il nome di Bertha) lo splendido spiritual “Morning Train”, brano contenuto il “Soul of the bass”, suo penultimo disco uscito nel 2019 che comprende tutti brani suonati in solo basso.

Dopo questa indimenticabile serata, che senza dubbio lascerà il segno nel cuore dei tantissimi appassionati intervenuti, STASERA (lunedì 8 agosto) il Peperoncino Jazz Festival proseguirà con una doppia tappa ionica (con il concerto trebisaccese dei Tocatango in programma alle ore 22 in Piazza Matteotti e quello dei The Hoppers che si svolgerà alla stessa ora al Blue Sky di Villapiana), mentre DOMANI (martedì 9 agosto), per la chiusura della splendida sessione trebisaccese nel segno dell’Enotria Jazz Festival, ad ingresso libero in quanto fortemente voluta dal sindaco Alex Aurelio e da tutta l’amministrazione comunale, il programma del PJF prevedeva l’esibizione del grande pianista americano George Cables, il quale però, purtroppo, per gravi motivi di salute qualche giorno fa ha annullato l’intero tour europeo e, dunque, non potrà essere presente neanche nella tappa del festival calabrese.

Al suo posto, però, salirà sul palco un altro pezzo da novanta: l’ottantacinquenne pianista di Detroit KIRK LIGHTSEY, altra figura monumentale della storia del jazz al punto da essere definito dai colleghi musicisti e dalla stampa specializzata “Mr. Piano Man”.

Iniziato lo studio del pianoforte all’età di cinque anni, Lightsey ha poi studiato sia pianoforte che clarinetto sino ai tempi del liceo. Dopo il servizio nell’esercito, nei primi anni Sessanta ha lavorato a Detroit e in California come accompagnatore di importanti cantanti, lavorando altresì anche con musicisti jazz come Yusef LateefBetty CarterPharoah SandersBobby Hutcherson, Kenny Burrellfino ecc., fino a quando, nel 1965, non si è imposto all’attenzione generale grazie alle sue registrazioni con Sonny Stitt e Chet Baker.

Malgrado queste illustri esperienze, “Mr. Piano Man” (è così definito dai colleghi musicisti e dalla stampa specializzata) ha sempre tenuto un profilo piuttosto basso, fino a quando, tra il 1979 e il 1983 ha iniziato a suonare ed andare in tour con il leggendario sassofonista Dexter Gordon, entrando a far parte anche del super gruppo dei Leaders.

Durante gli anni Ottanta, poi, ha condotto diverse sessioni in proprio (inclusi duetti con il pianista Harold Danko), collaborando anche, tra gli altri, con Jimmy RaneyClifford JordanWoody ShawDavid MurrayJoe Lee WilsonLouis StewartAdam TaubitzHarold Land, suonando e registrando anche con personaggi del calibro di Freddy Hubbard, Don Cherry e Gregory Porter.

Dopo quest’ultima tappa ionica, che in funzione dell’importante collaborazione in essere quest’anno tra il PJF e il Consorzio dei vini DOP delle Terre di Cosenza sarà caratterizzata anche dalla degustazione dei vini di Magliocco dolce (nelle sue varie declinazioni: rossi e rosati) provenienti da una ventina di aziende di tutto il territorio cosentino che saranno serviti dai sommelier professionisti della F.I.S.Fondazione Italiana Sommelier – Calabria, MERCOLEDÌ 10 AGOSTO il festival musicale più piccante d’Italia vivrà un altro dei suoi concerti di punta grazie alla collaborazione con Umberto Napolitano e con il suo PraJazz: a Praia a Mare, infatti, si esibiranno i leggendari YELLOWJACKETS, che sono semplicemente la più famosa e longeva fusion band della storia.

Gli appuntamenti del festival proseguiranno poi nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, mentre dopo Ferragosto, dopo essere passato per San Marco Argentano e prima di toccare per la prima volta la città di Catanzaro, il PJF inonderà di musica e bellezza il territorio del Tirreno Cosentino compreso tra Scalea e Amantea, per poi concludersi con una ricca sessione castrovillarese in programma dal 30 agosto al 3 settembre e con la “cinque giorni” di “Jazz in Cantina” realizzata in collaborazione con il Consorzio Terre di Cosenza, che vedrà grandissimi artisti di scena nelle migliori cantine del Cosentino presentando, tra gli altri, artisti del calibro di Fabrizio Bosso, Danilo Rea, Peppe Voltarelli, Nicolai e Di Battista Quartet, Giorgio Conte, Joyce Yuille, Martha High, Walter Ricci ecc.

 

Informazioni per il pubblico:

Associazione Culturale Picanto

Mobile: 345/9514139

E-mail: peperoncinojazzfest@gmail.com

Web: www.peperoncinojazzfestival.com

Facebook/Instagram/Twitter: Peperoncino Jazz Festival

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