– A conclusione di un lungo percorso istruttorio e dopo l’audit finale condotto, come prescritto, da un prestigioso istituto di valutazione esterno e indipendente – in questo caso il RINA – Caronte & Tourist ha ottenuto la certificazione ISO 30415 “Human Resource Management Diversity and Inclusion”.
La ISO 30415 è uno standard internazionale che offre ad aziende di ogni tipo e settore la possibilità di individuare principi, ruoli, azioni e policy per sviluppare e supportare processi di inclusione della diversità negli ambienti di lavoro.
Caronte & Tourist è la prima compagnia di navigazione in Italia ad aver ottenuto – dopo la ISO 9001 (Qualità), la ISO 45001 (Sicurezza dei lavoratori) e la ISO 14001 (Ambiente) – questa prestigiosa certificazione, nata peraltro solo nel 2021.
“Individuare e valorizzare la ricchezza che la diversità rappresenta – commenta Vincenzo Franza, AD del Gruppo Caronte & Tourist – è un passaggio ormai imprescindibile per quelle aziende che credono nell’innovazione e nella sostenibilità nel senso più ampio del termine. Declinare i principi di Diversity & Inclusion significa infatti dimostrare una capacità di valorizzare le diversità che è sì una opzione etica e di responsabilità, ma è anche la scelta di un sistema di gestione nuovo e innovativo”.
“Negli ultimi anni – aggiunge Tiziano Minuti, HR Manager del Gruppo – la capacità inclusiva delle aziende è diventata un paradigma determinante non solo per motivi etici, ma anche a scopi organizzativi, di business e di customer care. È stato infatti dimostrato che la scelta dei consumatori è orientata sempre più dal comportamento etico e sociale delle aziende. Significa che le buone pratiche aziendali hanno valore in sé, ma anche una ricaduta economica ben precisa, e che il comportamento sociale è anche un potente catalizzatore di acquisto”.
Ma non solo. Perché è stato pure dimostrato – come ricorda Piera Calderone, Diversity & Disability Manager di Caronte & Tourist – che “dentro una azienda i team con diversity prendono decisioni migliori nell’87% dei casi e sono 1,7 volte più innovativi nelle loro scelte”.