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Il dibattito sulle leggi di Bilancio nel Consiglio regionale della Calabria

Con le relazioni sui diversi provvedimenti e documenti contabili, lette in blocco dal consigliere Antonio Montuoro (FdI), presidente della II Commissione “Bilancio e programmazione economica”, il Consiglio regionale ha avviato la discussione generale sulle leggi di Bilancio.

Antonio Lo Schiavo (Gruppo Misto) ha lamentato di aver ricevuto solo in mattinata il parere dei revisori dei conti sui provvedimenti in discussione. “Una circostanza – ha detto – non ci mette nelle condizioni di esprimere anche dalle opposizioni una proposta”. Lo Schiavo ha parlato di “solito bilancio, ingessato, con una limitata disponibilità di risorse autonome e dove la maggior parte dei fondi e delle risorse sono già vincolate”.

Anche Amalia Bruni (Misto) ha posto al centro del suo intervento la questione di metodo, sottolineando “la necessità di rispettare i tempi delle Conferenze dei capigruppo e la convocazione del Consiglio per essere messi nelle condizioni – ha detto – di studiare gli emendamenti”. Soffermandosi poi sul tema della sanità, Bruni ha fatto riferimento alla Corte dei conti ed ai rilievi fatti nella relazione in cui è stato evidenziato che i Livelli essenziali di assistenza (Lea) siano passati, nell’ultimo anno, da 170 a 125. “Cosa è successo quest’anno”, si è chiesta Bruni, facendo riferimento alla diminuzione dei posti letto ed all’Azienda Zero, “che non è ancora operativa”, ha detto.

Ernesto Alecci (Pd), pur riconoscendo “il fatto che ci troviamo di fronte ad una situazione complicata”, ha affermato che “è compito della politica definire la costruzione del futuro della nostra regione e gli obiettivi e le strategie da mettere in campo. Ma leggendo il documento contabile – ha affermato Alecci – non si comprende quale sia l’idea che ha la Giunta della Regione”.

Pasqualina Straface, di Forza Italia, ha ringraziato il presidente della Commissione Bilancio Antonio Montuoro “per come ha svolto e portato avanti – ha detto – il lavoro delle sedute della Commissione su un documento contabile di estrema importanza”. Straface ha definito gli interventi della minoranza “caratterizzati da una forte retorica”.

Ferdinando Laghi (Lista De Magistris), dopo avere rivolto apprezzamenti al lavoro della II Commissione, ha evidenziato alcune questioni di metodo. “Ci siamo ritrovati ad esaminare – ha detto – un documento farraginoso e troppo articolato. Sarebbe il caso di snellirlo per le future edizioni. Essendo un atto fondamentale per l’attività di programmazione, deve essere comprensibile per gli addetti ai lavori e ai non addetti ai lavori e per capire cosa intende fare il governo della nostra Regione e dove voglia andare”.

Il consigliere del Pd Raffaele Mammoliti, partendo dal dato delle “risorse insufficienti che emergono dalla manovra a causa dell’inedita crisi nella quale siamo costretti ad operare”, ha proposto “un cambio di metodo, mettendo in correlazione gli strumenti e le risorse che sono disponibili ed i provvedimenti disponibili per affrontare la drammatica criticità che siamo costretti ad affrontare”. E sui “tanti vincoli che blindano il Bilancio”, Mammoliti ha invitato il Consiglio “a cominciare ad aggredire queste limitazioni, a partire dal contenzioso, sul quale serve agire con decisione”.

La discussione generale si è conclusa con l’intervento del capogruppo del Pd Domenico Bevacqua, che ha annunciato l’astensione del suo gruppo sul documento contabile, definendolo “non veritiero”. Bevacqua ha parlato di un Bilancio “che non è politico – ha detto – ma fatto dal dirigente del settore. Manca la politica in questo documento e quando mancano la politica ed il coraggio della politica, tutto diventa più fragile, e diventa motivo di preoccupazione perché non si vede la determinazione di fare chiarezza sulle vere criticità di questo Bilancio”. Riguardo poi la programmazione comunitaria, Bevacqua ha invitato la maggioranza a proporre dieci scelte fondamentali per lo sviluppo della Calabria. “Fatele voi – ha detto il capogruppo Dem – è noi saremo disponibili a votarle. Purché siano utili e funzionali allo sviluppo socio-economico della nostra regione”.

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