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Tavernise (M5S): “Fare chiarezza sul progetto . Calabria unica regione non conforme a norme nazionali sulla gestione del servizio idrico”

Quali iniziative sta assumendo la Regione Calabria, dopo l’approvazione della legge relativa all’organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente, e la pubblicizzazione di Sorical, per definire il soggetto attuatore del progetto <Cantiere Abatemarco>, sbloccando le risorse impiegate e iniziando, così, concretamente il risanamento del sistema idrico calabrese, con un migliore utilizzo della rete e il recupero di notevoli volumi d’acqua?”, è quanto chiede in un’interrogazione a risposta scritta, rivolta al presidente Mancuso, il capogruppo del M5S in consiglio regionale Davide Tavernise.

            “La Calabria – continua Tavernise – è l’unica regione d’Italia che non ha adeguato la gestione del servizio idrico alle norme nazionali, con un ritardo che sta compromettendo la qualità del servizio e aumentando il numero dei Comuni in dissesto finanziario. Tutta la Calabria vive una continua emergenza idrica. Eppure, al momento, non risulta essere stato effettuato alcun intervento sull’acquedotto Abatemarco, per perfezionare il servizio e modernizzare un impianto spesso inefficiente, obsoleto e costoso”.

            “E’ necessario, quindi, fare chiarezza sul progetto <Cantiere Abatemarco> – prosegue Tavernise – per evitare il disimpegno delle risorse finanziarie allocate nel Por Calabria 2014/2020 e nel Patto per la Calabria. Risorse previste  per interventi di ingegnerizzazione delle reti idriche, che riguardano, oltre ai comuni del cosentino ricadenti nel progetto <Cantiere Abatemarco>, anche i 5 comuni capoluogo di provincia (per oltre 30 milioni di euro), 6 comuni della provincia di Catanzaro, 11 comuni della provincia di Cosenza, 7 comuni della città metropolitana di Reggio Calabria, 3 comuni della provincia di Crotone, 9 comuni della provincia di Vibo Valentia, per un totale di € 99.605.083“.

“L’acquedotto Abatemarco – spiega il grillino – è il più grande e complesso degli schemi idrici della Calabria. Attraversa per oltre 60 km alcune delle aree geologicamente e morfologicamente più tormentate dell’intero territorio calabrese, fornendo il 10% di tutte le risorse idriche degli acquedotti regionali. Nel 2017 Regione Calabria, Sorical, Unical e i comuni interessati, nel mezzo di una crisi idrica, aggravata da un lungo periodo di siccità, hanno definito una serie di interventi per la messa in sicurezza dello schema idrico dell’acquedotto e per l’ingegnerizzazione delle reti idriche dei comuni serviti dallo stesso acquedotto. Nel 2018, poi, l’assessore regionale alle infrastrutture dell’epoca, Roberto Musmanno, ha illustrato ai sindaci dei comuni, serviti dall’acquedotto, il progetto <Cantiere Abatemarco>. Ad essere previsti, lavori infrastrutturali sulla condotta adduttrice e sulle reti comunali dei 25 comuni serviti dall’acquedotto, oltre ad importanti innovazioni nella gestione amministrativa del servizio idrico. Nello specifico, i lavori infrastrutturali avrebbero dovuto consentire la riduzione delle perdite idriche sulle reti dei comuni. Ad essere previsti, inoltre, interventi per l’ingegnerizzazione delle reti idriche, già avviati per Cosenza, e che avrebbero dovuto essere estesi ai rimanenti Comuni serviti dall’Abatemarco”.

“Nel 2021, infine – conclude Tavernise –  i sindaci dei comuni della provincia di Cosenza serviti dall’acquedotto, alla presenza dell’assessore all’Ambiente, Sergio De Caprio, hanno firmato l’accordo di programma per poter avviare le gare d’appalto e i successivi lavori sulle reti idriche comunali. L’assessore, in quell’occasione, ha riferito di aver siglato altri cinque accordi, su base provinciale, con i comuni più grandi, per lavori che, così, amplierebbero gli investimenti complessivi destinati al settore delle reti idriche calabresi. Si tratterebbe, però, di un progetto i cui risultati sono ancora attesi”.

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