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MusicAMA Calabria, a Lamezia Terme grande successo per il doppio appuntamento con Guido Rimonda e la AMA Little Big Band

Un luogo sacro per un concerto solenne. Ieri, nella prima fredda sera di dicembre, la 47^ edizione di MusicAMA Calabria ha ospitato Guido Rimonda nella Chiesa della Beata Maria Vergine Addolorata di Lamezia Terme. Il violinista che il mondo intero ci invidia si è esibito con la Camerata Ducale in un concerto nel quale ha proposto autori italiani, rendendo omaggio alla scuola violinistica del nostro Paese. L’evento organizzato in occasione degli 80 anni delle ACLI è stato anche l’occasione per rendere tributo a Giovan Battista Viotti nell’anniversario dei 200 anni della sua morte.

Nello splendore della chiesa lametina, Rimonda ha attraversato la chiesa fino a raggiungere i musicisti della Camerata Ducale, mentre le note introduttive de “La danza degli spiriti beati”, di Christoph Willibald Gluck, emesse dal suo “violon noir”, librandosi nell’aria, hanno creato un’atmosfera magica. Il trasporto con cui “accarezzava” il suo violino, gli occhi chiusi, il passo lento e cadenzato hanno regalato una immagine suggestiva, tanto da far sembrare quella camminata una danza appassionata.

Guido Rimonda non ha solo eseguito il suo programma, si è soffermato a spiegare le caratteristiche e le storie che riguardavano ogni brano per permettere all’ascoltatore di seguire e apprezzare l’evoluzione della tecnica violinistica in un’epoca di passaggio come quella tra ‘700 e ‘800. Proprio in quel particolare periodo, infatti, avvenne la transizione dall’estetica tipicamente settecentesca, diciamo rococò, alla grande stagione della musica romantica. In questo passaggio, che rivoluzionò la musica, il violino giocò un ruolo decisivo.

Il “Concerto per la Solennità della S. Lingua di S. Antonio in Padua RV 212”, di Antonio Vivaldi, e soprattutto la “Sonata per violino in Sol minore “Trillo del Diavolo”, di Giuseppe Tartini, prima di essere suonate in maniera superba, sono state descritte minuziosamente. Entrambi i brani hanno elevato le possibilità espressive del Settecento ai massimi livelli. Basti pensare all’incisiva spettacolarità del “Trillo del diavolo”, sottolineata da una performance perfetta di un brano da sempre considerato tra i più difficili da eseguire. Al contrario, Guido Rimonda e la sua Camerata Ducale sono apparsi a proprio agio.

Il centro dell’intero concerto non poteva che essere la musica di Giovanni Battista Viotti«autore alla cui valorizzazione mi dedico da decenni e che rappresenta il vero punto di svolta verso la musica romantica. Anche grazie alla “rivoluzione dell’archetto”, ovvero al nuovo arco che proprio Viotti contribuì a trasformare e che cambiò per sempre la tecnica violinistica».

“Souvenir de violon” e “Tema e Variazioni del 1781”, composizioni molto diverse fra di loro, hanno permesso di cogliere da un lato il nuovo “respiro” preromantico e la diversa, più ampia cantabilità, dall’altro di apprezzare nuovi passaggi tecnici e inedite soluzioni espressive. Nelle sue narrazioni Rimonda ha raccontato quello che ha definito un interessante “giallo storico”. Ascoltando “Tema e variazioni del 1781”, non senza alcuna sorpresa da parte del pubblico,su si è notata una straordinaria somiglianza con “La Marsigliese”, brano però composto “ufficialmente” undici anni dopo quello di Viotti.

Avvicinare maggiormente il pubblico alla musica da lui eseguita e, più in generale, alla musica classica è un privilegio per chi vuole conoscere più da vicino fatti legati ad essa. Il vero beneficio, però, è ascoltare Guido Rimonda mentre suona; osservare le evoluzioni del suo archetto sul violino. Accanto a lui la Camerata Ducale, che dimostra di essere un ensemble dalle grandi doti tecniche. E’ con loro che Rimonda ha sfoggiato un grande affiatamento.

La chiusura del concerto è stata affidata a “La Gran Duchessa di Parma”, uno dei capolavori composti da Niccolò Paganini.  L’incanto creato da Rimonda con le sue esecuzioni non si è mai interrotto. Con il suo violino ha “raccontato” una storia nella quale l’Italia ha giocato il ruolo di assoluto protagonista.

Per il finale il Maestro, richiamato a gran voce dal pubblico, non poteva esimersi dal “regalare” l’ultima perla. L’esecuzione de “La pioggia” di Antonio Vivaldi è stato l’ultimo momento indimenticabile di un grande musicista che, con la sua Camerata, ha lasciato il proscenio tra gli applausi del pubblico che porterà con sé il ricordo di un concerto da incorniciare.

Nella stessa sera nel Teatro Politeama “Franco Costabile” di Lamezia Terme si è esibita l’AMA Little Big Band. Nel concerto produzione originale del festival MusicAMA Calabria, tributo al poeta Franco Costabile, nel 100esimo anniversario della sua nascita, la band diretta da Ferruccio Messinese si è distinta per le pregevoli esecuzioni di alcuni tra i più apprezzati compositori jazz. Dalla versione rivisitata di “So what” di Miles Davis a “Birdland” dei Weather Report, e fino a “Satin doll” e “C Jam blues” di Duke Ellington è stato un crescendo entusiasmante di vibrazioni musicali che ha coinvolto il pubblico.

La 47^ edizione di MusicAMA Calabria proseguirà con i concerti del Duo Sbeglia-Zamuner (5 dicembre a Lamezia Terme, 6 dicembre a Catanzaro), il musical “Via degli ulivi” (5 dicembre a Lamezia Terme), lo spettacolo teatrale “Un sogno a Istanbul” con Maddalena Crippa (6 dicembre a Catanzaro), il Duo Mansuti-Repini (7 dicembre a Lamezia Terme). La settimana si concluderà con due concerti a Lamezia Terme delle Ancillae Domini che sabato 7 dicembrealle 19:30, al Santuario della Madonna del Soccorso, e domenica 8, alle ore 19:00, celebreranno i 170 anni dalla proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione da parte di Papa Pio IX. Il festival proseguirà fino al 29 dicembre. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.amaeventi.org/47-musicamacalabria.

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