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Autonomia differenziata, De Nisi e Graziano (Azione) annunciano raccolta firme referendum: “Bloccare questa porcata di riforma”

“Autonomia differenziata, falsi patrioti e sovranisti ci hanno raccontato solo frottole. È di ieri sera, infatti, la notizia che il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha chiesto al Governo il trasferimento immediato delle competenze per la gestione di tutte le materie non necessitanti dei Livelli essenziali di prestazione (Lep). Le perplessità che avevamo evidenziato più volte in queste settimane, e che ci avevano spinto a presentare al Consiglio regionale una proposta (votata all’unanimità) per chiedere ai parlamentari di bloccare questa porcata di riforma, si sono palesate tutte e subito”.

È quanto dichiarano il segretario e il presidente di Azione Calabria, rispettivamente Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano, tornando a manifestare “preoccupazioni – è detto in una nota – sugli effetti e le ripercussioni immediate che la Legge sul regionalismo differenziato potrà innescare, ad effetto domino, in tutte le Regioni con danni incredibili per quelle meridionali”.

“Porti, aeroporti, strade, autostrade, protezione civile, import/export, banche rurali e tanti altri servizi fino ad ora centralizzati e governati dallo Stato – aggiungono De Nisi e Graziano – con l’autonomia differenziata passano alle Regioni. Ora, che lo facciano il Veneto, la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Piemonte che sono regioni con molti più contribuenti, con Pil importanti e reddito pro capite elevato, ci sta. Ma la domanda continua a rimanere sempre la stessa: come faranno le regioni meridionali a gestire da sole queste materie? Ma davvero si può pensare che la Regione Calabria abbia risorse proprie per manutenere e gestire le autostrade? Ma davvero si può immaginare che in un prossimo futuro, quando la Riforma andrà a pieno regime, la nostra Regione, massacrata da più di dieci anni di commissariamento, possa offrire ai medici contratti di lavoro più convenienti rispetto a quelli che gli offrirà la Toscana? La risposta è no. E l’effetto sarà la desertificazione totale del sud”.

“Per fermare questo abominevole piano – sostengono il segretario e il presidente di Azione – c’è una soluzione, è il referendum. Azione a breve inizierà la raccolta firme per chiedere la chiamata alle urne per l’abrogazione della Legge sul regionalismo differenziato. Allora, poi, dovremo essere uniti, compatti, far leva sul vero patriottismo e chiedere agli italiani, tutti, di votare uniti e compatti contro questa idea scellerata di dividere l’Italia e cancellare il Sud”.

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