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Approvata in Consiglio metropolitano la convenzione per l’utilizzo dei locali di via Crocefisso da parte della Procura generale

Il Consiglio metropolitano di Reggio Calabria ha approvato lo schema di convenzione che permetterà alla Procura Generale di usufruire del piano inferiore dei locali della Città Metropolitana situati in Via Crocefisso ed all’Ente metropolitano di poter ultimare i lavori di ristrutturazione dell’imponente edificio che si affaccia sul Castello Aragonese.

Dunque, gli uffici amministrativi che si occupano di gestire la corposa macchina giudiziaria del territorio troveranno nuovi spazi e nuovi comfort. Un fatto che, per il sindaco Falcomatà, «riveste un’importanza fondamentale».

«Lo schema di convenzione approvato – ha spiegato Falcomatà – consente di mettere insieme tutta una serie di attività di interesse comune. Tra queste, c’è sicuramente quella di consentire lo svolgimento dell’amministrazione della giustizia in locali idonei, sicuri ed in grado di porre gli operatori del diritto in una condizione di lavoro dignitosa per il raggiungimento ed il mantenimento della legalità».

«Da tempo – ha ricordato il sindaco – insieme al Procuratore generale Gerardo Dominijanni, cui va il mio ringraziamento, stavamo lavorando per arrivare alla conclusione di un iter molto importante e che ha registrato il prezioso contributo dei nostri uffici. La mia gratitudine, quindi, è rivolta al dirigente Mezzatesta ed ai funzionari di settore, oltre che all’intero Consiglio metropolitano che, all’unanimità, si è espresso favorevolmente sulla proposta discussa in aula». Secondo il sindaco, infatti, «questo è il miglior esempio di sinergia istituzionale tra forze che operano in città per il raggiungimento del bene comune». «La politica, le istituzioni ed il territorio – ha affermato – devono essere contenti del risultato raggiunto perché rappresenta un beneficio per tutti i cittadini e gli operatori del diritto».

Ad intervenire sul punto, in aula, è stato il vicesindaco Carmelo Versace che si è detto «molto soddisfatto per la conclusione positiva di un percorso che, da diversi mesi, ci vede impegnati a porre in essere una collaborazione fondamentale per il riconoscimento dei diritti di chi nel diritto e col diritto opera».

«Questo accordo – ha aggiunto – viene finalmente alla luce grazie all’impulso fornito dal procuratore Dominijanni e si concretizza nella volontà del sindaco Falcomatà che, sin da suo ritorno in Consiglio, ha impresso lo sprint necessario affinché i nostri uffici potessero portare in discussione questo documento così importante». «Lo schema di convenzione – ha proseguito Carmelo Versace – si formalizza in tre momenti decisivi per la vita dell’Ente e della Procura generale. Innanzitutto, a breve, il reparto amministrativo della giustizia potrà prendere possesso del Piano terra della Torre A dell’edificio di via Crocefisso, del quale, successivamente, l’Ente ne valuterà la vendita. Quindi, la Città Metropolitana, da qui ai prossimi 18 mesi, potrà completare i lavori di ristrutturazione della Torre B dello stesso stabile dove verranno sistemati gli uffici dell’Ente».

A parere del vicesindaco Versace, dunque, «non si è trattato solo di un momento istituzionale, ma di una risposta seria e proficua alle esigenze dei lavoratori, dei magistrati, degli avvocati e di coloro che orbitano intorno alla macchina giudiziaria cittadina». «Per loro – ha concluso – ci sarà una casa più sicura, più agevole e, soprattutto, più dignitosa dove poter esercitare e mettere a disposizione della collettività l’intero bagaglio delle loro professionalità».

Nel corso della seduta si è provveduto anche al rinnovo del Collegio dei revisori dei conti, composto da due membri estratti a sorte della Prefettura ed un terzo indicato dal Consiglio metropolitano fra gli iscritti nell’albo regionale specifico. I nuovi componenti del collegio, individuati dall’Ufficio territoriale di Governo, sono Nicola Morello e Roberto Pio Altilia. Per ciò che concerne l’ultima nomina, l’aula “Repaci” ha approvato la proposta di confermare Bruno Censore che, nel precedente esercizio, ha svolto l’attività di presidente.

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