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Per la Reggina gli era scaduto il permesso, per qualcuno altro no: Rajkovic firma con il Brindisi e sbugiarda gli amaranto

di Paolo Ficara – Un legame durato poco, quello tra Marko Rajkovic e la Reggina. L’attaccante serbo, dopo la rescissione ufficiale di due settimane fa, è atterrato oggi in Italia e sta firmando in questi minuti con il Brindisi del dg Andrea Gianni. A parità, dunque, sia di nazione che di categoria.

Per bocca dei dirigenti della Reggina, c’erano problemi burocratici circa il suo tesseramento.

Peppe IV – il re dei quarti posti – ad ottobre dichiarava che Rajkovic “aveva il visto in scadenza”, di conseguenza non era “sereno” e “se lui non è sereno, non possiamo permettercelo né noi né il giocatore”.

Ballarò – come uno dei pochi mercati che conosce – aveva rincarato la dose a rescissione ormai avvenuta, aggiungendo che Rajkovic si sarebbe dovuto “presentare giorno 13 in questura, per un motivo grave”.

L’unico problema, peraltro già fatto ampiamente presente dall’ agente Mario Spinelli all’atto della firma con la Reggina, era che Rajkovic avrebbe avuto bisogno di qualcosa in più di un semplice visto turistico. Essendo extracomunitario. Necessitava di un contratto di lavoro, onde evitare che il visto scadesse dopo pochi mesi.

La Reggina o non ha sentito tale raccomandazione. O l’ha sottovalutata. E se c’è una terza ipotesi, difficilmente rientra nel campo della logica.

Sta di fatto che oggi Rajkovic rientra in Italia, dopo aver ottenuto il permesso dalla propria ambasciata, proprio per giocare a calcio. Come ha fatto fino a settembre, con la maglia della Reggina. La mossa decisiva escogitata dal dg Andrea Gianni, determinante nella trattativa, è tanto intelligente per il Brindisi quanto umiliante per la Reggina.

Di sicuro la Reggina non si è lasciata scappare Ibrahimovic, non stiamo dicendo questo. Ma forse si poteva andare meno alla ricerca di presunte mezze verità, per non dire altro, da propinare ai tifosi. Intanto, negli ultimi due mesi, il centravanti titolare ha segnato solo due gol di cui uno ininfluente, su rigore. E la Reggina, per tutto novembre e quasi tutto ottobre, è rimasta senza punta di peso.

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