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Autobomba di Limbadi: Cassazione annulla ergastolo per Rosaria Mancuso

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la condanna all’ergastolo inflitta a Rosaria Mancuso, 67 anni, originaria di Limbadi (Vibo Valentia), per l’omicidio del biologo Matteo Vinci, avvenuto il 9 aprile 2018 a seguito dell’esplosione di un’autobomba. La donna, che era stata ritenuta responsabile del delitto nel secondo grado di giudizio, dovrà ora affrontare un nuovo processo davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro.

Il ricorso in Cassazione, presentato dagli avvocati Francesco Lojacono e Valerio Spigarelli – affiancati nella fase di merito anche dai legali Giovanni Vecchio e Francesco Capria – è stato accolto, portando così alla revoca della sentenza. I difensori avevano contestato l’assenza di prove che confermassero un suo ruolo direttivo nel presunto mandato di morte.

Per effetto della decisione, Rosaria Mancuso – sorella di noti esponenti della ‘ndrangheta, tra cui Giuseppe, Diego, Francesco e Pantaleone Mancuso – dovrà essere scarcerata in quanto sono scaduti i termini massimi della custodia cautelare, essendo la prima sentenza risalente al dicembre 2021.

Diversa la sorte per gli altri imputati coinvolti nel processo: è stato confermato l’ergastolo per Vito Barbara, 31 anni, genero della Mancuso, difeso dagli avvocati Vannetiello e Costarella. Rimangono valide anche le condanne a sei anni per Domenico Di Grillo, marito della Mancuso, riconosciuto colpevole di ricettazione di un fucile a pompa, e a tre anni per Lucia Di Grillo, figlia della donna.

I giudici d’appello, nella precedente sentenza, avevano già escluso la matrice mafiosa dell’attentato, ritenendo che l’esplosione mortale non fosse legata a dinamiche di ‘ndrangheta né a tentativi estorsivi per il controllo di terreni agricoli. Al contrario, la tragedia sarebbe scaturita da una lunga e crescente disputa di vicinato per il possesso di un’area di terreno contesa tra la famiglia Mancuso e la famiglia Vinci-Scarpulla. Una lite che, secondo i giudici, si è protratta per anni fino a degenerare nell’episodio letale.

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