Si chiama iKidney ed e’ un prototipo di software, creato grazie alle tecnologie di machine learning, che permette ai chirurghi di visualizzare in 3D e in tempo reale l’anatomia del rene durante interventi di nefrectomia parziale, cioe’ di rimozione parziale dell’organo per tumore, eseguita mediante l’uso del robot chirurgico. Il software e’ stato sviluppato e testato da un gruppo pionieristico guidato dall’Urologia dell’ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, nel Torinese, in stretta collaborazione con il Dipartimento Universitario di Oncologia dell’Universita’ di Torino, il Dipartimento di Chirurgia di Candiolo e il Dipartimento di Chirurgia dell’Ospedale Annunziata di Cosenza.
Durante l’intervento, il sistema alla base del software proietta sullo schermo della console chirurgica robotica un modello virtuale del rene, costruito tramite un algoritmo addestrato su oltre mille immagini chirurgiche, perfettamente allineato con l’immagine reale. Questo evita la necessita’ di allineamenti manuali, risparmiando tempo e riducendo il margine di errore.
Il tempo medio per il riconoscimento automatico del rene da parte di iKidney e’ stato breve (11 secondi) e in un solo caso il sistema non ha permesso un adeguato ‘appaiamento’ del rene per cui e’ stata richiesta la tradizionale ecografia intraoperatoria. Lo studio, che e’ stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale che copre tutti i campi dell’oncologia Cancers, e’ stato condotto su un piccolo gruppo di pazienti, confermando come l’approccio sia sicuro (non sono state registrate complicanze maggiori) e permetta un preciso riconoscimento dei vasi sanguigni e delle lesioni tumorali, anche quando ‘nascoste’ all’interno del rene.
Per il chirurgo, spiegano gli esperti, questa tecnologia e’ come un navigatore Gps, che consente una guida in tempo reale, migliora l’orientamento e permette di operare con maggiore sicurezza. Inoltre, puo’ essere applicata anche ad altri organi, come il fegato, la prostata o il pancreas.