“Forse il dato dirà poco al ministro Lollobrigida, convinto com’è che i poveri se la passino meglio dei ricchi. Ma resta il fatto che ieri altri tremila calabresi hanno ricevuto il famigerato sms con cui l’Inps ha comunicato loro lo stop al reddito di cittadinanza. Aggiunti agli undicimila di luglio, fanno in tutto quattordicimila. E la matematica, a differenza delle singolari opinioni del ministro Lollobrigida, un’opinione non è.
Ne sanno qualcosa le centinaia di cittadini residenti nel Capoluogo e che in queste ore stanno prendendo letteralmente d’assalto i Servizi Sociali del Comune nella ricerca spasmodica di un’alternativa al baratro. Persone, non banalmente numeri, che il reddito lo hanno perso e basta o che si ritrovano nella confusione più totale perché non riescono a capire con chiarezza in quale categoria collocarsi, se tra i fragili o gli occupabili. I primi attaccati a un barlume di speranza e i secondi disperati perché l’aggettivo occupabile, in Calabria, suona come una beffa viste le condizioni della nostra economia. Senza contare la profonda riorganizzazione in corso nei Centri per l’impiego che di sicuro non giova all’efficienza in un momento che non è esagerato definire drammatico.
Il Comune, in tutto questo, fa quel che può fronteggiando con i suoi operatori la disperazione della gente ma anche le ambiguità di una normativa pomposamente varata il Primo Maggio ma che più che festeggiare il lavoro sembra avergli fatto la festa nel senso peggiore dell’espressione.
E allora, magari fossimo solo davanti alla battuta infelice di un ministro che per battute, in verità, non ha mai brillato! Il punto tragico è che siamo davanti a un Governo che con brutalità politica dimostra ogni giorno di ignorare i bisogni reali delle persone più deboli, di quelle che ogni giorno devono mettere insieme il pranzo con la cena. Un Governo che toglie a queste persone ma i cui risultati in termini di politiche per la crescita complessiva del Paese non sono neppure all’orizzonte. Un Governo che si regge sulla propaganda e sui proclami, ma che alla prova dei fatti produce disastri come quelli determinati dalla cancellazione del reddito di cittadinanza con un colpo di penna e che ha preferito questo alla ricerca dei possibili correttivi a uno strumento di sostegno sicuramente perfettibile ma indispensabile”. Lo afferma in una nota il consigliere comunale di Catanzaro, Alberto Carpino.