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Lingue minoritarie, Palmisano (M5S): “Sono patrimonio da tutelare. Dall’Arberia calabrese al Parlamento europeo segnale di coesione e identità”

“L’avvio della prima programmazione radiofonica e televisiva in lingua arbëreshë da parte della Rai, reso possibile grazie a una convenzione firmata tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, è una notizia che accogliamo con grande soddisfazione. È un passo avanti concreto per dare dignità a una comunità linguistica che ha radici secolari e che merita di essere valorizzata e trasmessa alle nuove generazioni. Questa scelta va esattamente nella direzione che stiamo portando avanti anche a Bruxelles”. Lo dichiara l’europarlamentare del Movimento Cinque Stelle Valentina Palmisano. “Lo scorso giugno il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione sul rafforzamento delle zone rurali attraverso la politica di coesione (TA-10-2025-0122). Con i nostri emendamenti, accolti nel testo finale – aggiunge l’europarlamentare – abbiamo contribuito a rafforzare un principio chiaro: la coesione non significa solo infrastrutture e fondi, ma anche patrimonio culturale immateriale, identità locali e lingue minoritarie. Nel mio intervento ho citato proprio il griko salentino e l’arbëreshë, sottolineando quanto sia urgente investire nella loro tutela”. La risoluzione, presentata dal relatore Denis Nesci, ha raccolto un ampio consenso trasversale. “Anche grazie al lavoro sugli emendamenti – sottolinea Valentina Palmisano – si è riusciti a inserire nella cornice europea un riferimento chiaro alla valorizzazione culturale e linguistica delle comunità rurali. È la prova che quando ci sono valori da difendere, le differenze politiche possono lasciare spazio alla collaborazione”. “Dal Parlamento europeo alla Rai, i segnali convergono: riconoscere le nostre minoranze linguistiche significa rafforzare la coesione sociale, ridurre le disuguaglianze territoriali e costruire un’Europa dei popoli che non dimentichi le proprie radici. Continuerò – conclude l’europarlamentare – a battermi perché il griko salentino, l’arbëreshë e tutte le lingue minoritarie abbiano lo spazio e il riconoscimento che meritano, in Italia e in Europa”.

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