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Regionali, Occhipinti: “Stabilizzare gli assistenti educativi. La vera dignità è il lavoro, non i sussidi di Tridico”

«Altro che reddito di dignità. La vera dignità passa dal lavoro, dal riconoscimento e dalla stabilizzazione di migliaia di lavoratori precari che ogni giorno sorreggono la nostra comunità. Tra questi, penso in particolare agli assistenti educativi, figure preziose che accompagnano quotidianamente bambini e ragazzi con disabilità, aiutandoli a crescere, ad integrarsi e a vivere pienamente la scuola. Senza il loro contributo, il diritto allo studio rischierebbe di restare un principio astratto e non una realtà concreta».

Lo dichiara Riccardo Occhipinti, commissario metropolitano dell’Udc e capolista per i centristi nel collegio Sud alle prossime elezioni regionali.

«Eppure continua Occhipinti queste figure fondamentali vivono da anni nella più totale precarietà: contratti a termine, stipendi bassi, assenza di tutele. Una contraddizione intollerabile. Non si può chiedere qualità e dedizione se non si riconosce la giusta stabilità contrattuale e professionale. Chi lavora ogni giorno per l’inclusione dei nostri figli deve avere la certezza del proprio futuro».

Secondo Occhipinti, la vera risposta al bisogno di dignità non è inventare nuovi sussidi, come propone Tridico, ma dare continuità a un percorso già avviato dal centrodestra e dal presidente Occhiuto: «La Calabria non ha bisogno di elemosine. Ha bisogno di lavoro vero, di percorsi di stabilizzazione che restituiscano dignità alle persone e continuità ai servizi. È necessario assorbire tutti i bacini di precariato, a partire dagli assistenti educativi, perché la scuola e le famiglie possano contare su figure stabili e formate».

Occhipinti conclude: «Questa è la sfida della Calabria che lavora e che cresce: dire basta alla precarietà e alle barzellette assistenziali, e dire sì a una comunità che investe sulle persone, sull’inclusione e sul futuro dei nostri ragazzi. Noi siamo in campo per questo, per completare il percorso intrapreso e restituire davvero dignità ai calabresi».

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