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Il decreto PA non convince la UIL FPL Calabria: “Irrealizzabile al Sud, fumo negli occhi per chi non arriva a fine mese”

Il governo, con il Decreto Pubblica Amministrazione (Dl 25/2025), ha previsto incrementi del salario accessorio dei dipendenti non dirigenti di Comuni, Province, Città Metropolitane e Regioni. Fino al 48% della spesa per gli stipendi del 2023. Un’opportunità, viene detto, per le amministrazioni che faticano ad assumere. Ma per la UIL FPL Calabria si tratta di previsioni inattuabili.

“Questo decreto lo potranno usare in pochi al Sud e in Calabria in particolare, praticamente nessuno. In tanti enti (e tra questi la Regione) il limite del 48% è già superato, o mancano le condizioni per farlo: bilanci risicati, tagli subiti, risorse insufficienti. Anche dove i conti appaiono a posto, c’è chi preferisce la prudenza, per paura di nuovi vincoli futuri.

E poi – continua Bloise segretario della Uil fpl Calabria – restano stranamente fuori dalla norma Unioni di Comuni, Camere di Commercio, altri enti. Le risorse promesse non sono né stabili né immediate; soprattutto non danno risposte vere ai salari, non danno dignità a chi lavora. Così si rischia solo di aumentare le distanze e di rinunciare a nuove assunzioni. Non è questa la strada per recuperare il gap degli stipendi delle Funzioni Locali.

Sarebbe bastato avere una certa esperienza in materia contrattuale e/o di conoscenza delle realtà locali del Sud per capire immediatamente che l’applicazione del Decreto PA, specie a queste latitudini è difficile o meglio ancora irrealizzabile”.

Proprio per questi motivi la UILFPL da subito è stata critica verso questa soluzione. “Fumo negli occhi, per chi non arriva a fine mese”.

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