In una recente seduta del consiglio regionale (a cui non ho potuto partecipare) è stato votato un emendamento su iniziativa del Gruppo consiliare della Lega che ha introdotto una modifica alla procedura di nomina del Presidente del Parco Naturale delle Serre, che comprende alcuni comuni delle Province di Catanzaro, Vibo V. e Reggio Calabria.
Prima di tale modifica legislativa il Presidente del Parco veniva nominato con decreto del Presidente del Consiglio, ex art. 26 dello Statuto, tra i cinque nominativi che venivano indicati per l’appunto dalla Comunità del Parco (costituita dai 27 sindaci dei comuni di cui all’art. 4, co. III, dai presidenti delle Province di Vibo V., Catanzaro e Reggio Calabria e dai Presidenti delle Comunità montane interessate).
Oggi in conseguenza dell’emendamento del Gruppo consiliare della Lega, la nomina del Presidente del Parco sarebbe a discrezione della Presidenza del Consiglio, senza alcun coinvolgimento degli attori principali, ovvero i sindaci !
Ecco perchè non condivido la modifica legislativa sopradetta in quanto ha estromesso i 27 sindaci dei Comuni rientranti della Comunità Parco delle Serre e gli altri soggetti rappresentati, dal coinvolgimento nella procedura di nomina del soggetto che dovrà rappresentarli anche per svolgere le funzioni delegate proprio dal Consiglio direttivo all’interno del quale vengono nominati dei componenti individuati proprio tra gli amministratori facenti parte della Comunità Parco delle Serre, garantendo la rappresentatività di tutte le tre province che formano oggetto della detta Comunità.
E’ chiaro che il criterio logico-giuridico con cui si sovviene alla nomina dei componenti del direttivo, suggerisce altresì l’importanza di nominare un Presidente del Parco che sia di chiara espressione del territorio, ovvero dei sindaci e degli altri amministratori costituenti la Comunità ex art. 8, co. I, dello Statuto.
Del resto, ciò sarebbe in linea con il disposto dell’art. 24 della L. n. 394/1991 (legge dello stato che non può certamente essere disattesa da una legge regionale), con cui si evidenzia l’autonomia ed indipendenza del Parco regionale e della sua Comunità anche per la nomina del proprio Presidente, che non può avvenire da parte di un soggetto estraneo alla Comunità.
Sarebbe come imporre ai cittadini di un Comune un Sindaco nominato da un soggetto esterno rispetto alla stessa Comunità da rappresentare e gestire.
Ragion per cui sarebbe corretto rivedere la modifica introdotta che viola anche i principi istitutivi contenuti nella legge regionale istitutiva n. 10/2004 e n. 23/2023, ove assume preminenza il diritto di partecipazione e di corretta rappresentanza rispetto alla persona nominata quale Presidente dell’Ente.
Ecco perché ritengo che sia invece corretto condividere con i componenti della Comunità del Parco delle Serre le modifiche strutturali e decisionali del proprio Ente, attraverso una ineludibile interlocuzione con il territorio, a cui diversamente verrebbe sottratto quel potere decisionale che invece va riconosciuto alle comunità locali, le cui scelte devono essere rispettate e sostenute.
Nessuna norma può imporre ad un Territorio di vedersi scelto il proprio rappresentante senza un diretto coinvolgimento, diversamente non vi sarebbe alcuna Comunità.
In ragione di quanto sopradetto ed in contraddittorio con le altre componenti del Consiglio (senza distinzione tra maggioranze e opposizioni) avanzerò una proposta di legge per ripristinare il corretto concetto di rappresentanza ed il diritto dei sindaci a vedersi riconosciuto il potere di incidere nella procedura di nomina del proprio rappresentante, qual è il Presidente del Parco.
Ciò consentirà di far comprendere chi è dalla parte del Territorio e chi no.