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Migranti, l’eurodeputata Ferrara incontra Frontex: “Serve una nuova ‘Mare Nostrum'”

“Questa mattina ho avuto un incontro con il vicedirettore esecutivo di Frontex per i rimpatri e le operazioni, Lars Gerdes. Ho inteso promuovere questa riunione subito dopo la recente tragedia avvenuta sulle coste di Cutro, al fine di ottenere maggiori informazioni sulle comunicazioni tra il velivolo di Frontex e le autorità nazionali, nonché per comprendere meglio come si attiva l’operazione di ricerca e salvataggio (Sar)”. Lo dichiara Laura Ferrara, eurodeputata del Movimento 5 stelle.

“Nel corso dell’incontro, non sono emersi elementi di novità sui procedimenti e sulle responsabilità, poiché Frontex ha ribadito che tutte le informazioni raccolte erano condivise in tempo reale con le autorità nazionali e che dal loro monitoraggio non era stata rilevata una situazione di pericolo.

Mi sono stati illustrati i sui criteri seguiti per poter definire una situazione di pericolo e Frontex ha risposto che sostanzialmente si fa riferimento a imbarcazioni che non sono in grado di proseguire la navigazione o a casi in cui ci sono persone in mare. Ad ogni modo la decisione sul se e sul come agire spetta sempre alle autorità nazionali.
Ho chiesto poi se ritenessero di modificare le procedure in modo da avere una maggiore speditezza e efficienza delle operazioni, ma per ora credono che le regole procedurali attuali non necessitino di cambiamenti.

Infine, sul fatto che l’imbarcazione fosse partita dalla Turchia, ho chiesto chiarimento se avessero avvistato l’imbarcazione prima dell’arrivo nelle acque territoriali italiane, e su questo ci è stato risposto che il pattugliamento operato da Frontex attualmente è mantenuto in un raggio d’azione circoscritto, dunque non erano in loro possesso informazioni sulla presenza del caicco.

Alla luce di questo incontro – conclude Ferrara -ritengo fondamentale che sia attivata una operazione di ricerca e salvataggio europea sulla falsa riga di quella italiana del 2014, Mare Nostrum. Così come è urgente attivare vie legali di accesso all’UE, unica alternativa reale a trafficanti e scafisti. Solo così potremo evitare nuove tragedie in mare”.

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