Un racconto familiare, commovente e ironico, uno sguardo inedito nella storia culturale del Novecento attraverso alcuni dei suoi personaggi più celebri. Un viaggio nelle storie e nei luoghi della Calabria, partendo dal profumo degli aranceti e dei bergamotti reggini, passando per le acque cristalline della Costa degli Dei, fino alle colline e i vigneti cosentini. Storie di partenze e di ritorni, di padri e di figli, di voglia di riscatto e amore per la propria terra.
Si apriranno così le porte dell’VIII edizione di Estate a casa Berto, il festival culturale diretto da Antonia Berto e Marco Mottolese, che dal 7 al 10 settembre animerà gli spazi della casa-museo che lo scrittore Giuseppe Berto costruì sul promontorio di Capo Vaticano, nel Comune di Ricadi (VV), e dove scrisse alcuni dei suoi maggiori capolavori.
Ad inaugurare l’edizione 2023, giovedì 7 settembre alle ore 19:00, sarà la presentazione de “La casa del mago” (Ponte alle Grazie Editore), il nuovo libro di Emanuele Trevi, premio Strega 2021 e tra i massimi esperti dell’opera di Giuseppe Berto. Un lavoro autobiografico, una riflessione sul senso dei rapporti e sull’esistenza che ruota attorno alla figura del padre Mario Trevi, noto e riservatissimo psicanalista junghiano. Dialogheranno con l’autore i giornalisti Anna Mallamo e Marco Mottolese.
«La partecipazione al festival di Casa Berto è per me un appuntamento fisso, ci tengo a rispettarlo ogni anno – ha commentato Emanuele Trevi, scrittore, giornalista e critico –. È un evento che unisce un altissimo livello del programma a dei fattori ambientali irripetibili. È un’esperienza che consiglierei a tutti gli scrittori e gli artisti. Questa casa è il luogo terminale del capolavoro di Giuseppe Berto, “Il male oscuro” , e avendo sempre amato quel libro tornare qui è sempre molto significativo per me. Conoscere questo posto significa non solo vedere il luogo in cui il protagonista finisce la sua avventura, è un luogo di riscatto, un nuovo patto con la vita».
Alle 21:00 appuntamento con la proiezione de “I fratelli De Filippo” (2021) di Sergio Rubini, pellicola di successo che ha ricevuto cinque candidature e una vittoria ai Nastri d’Argento e ben sei candidature e un premio ai David di Donatello, dedicato ai figli illegittimi di Eduardo Scarpetta. A partecipare al cineforum l’attore Domenico Pinelli che nel film di Rubini interpreta il ruolo del protagonista Peppino De Filippo, il più piccolo dei fratelli del grande Eduardo.
Venerdì 8 settembre si parte alle 18:30 con la presentazione del libro di Francis Thomas Galway “Il Capodanno di Domenico. Un giovane di Tropea” (Meligrana Editore), alla presenza del curatore Nick Ceramella, docente e studioso esperto di letteratura americana e italo-americana, vice presidente della D.H. Lawrence society (Gran Bretagna). A seguire l’autore Raffaele Gaetano, storico e filosofo dell’estetica del viaggio, racconterà il suo “Edward Lear. Il giornale di viaggio a piedi in Calabria” (Laruffa Editore) intervistato dalla studiosa Rosie Costantino, svelando i segreti di un grande classico della letteratura e di un uomo, Lear, instancabile viaggiatore che in poco più di due mesi percorse a piedi le impervie vie delle montagne d’Aspromonte, da una costa all’altra della provincia di Reggio Calabria.
Chiusura con “Io e mio fratello” di Luca Lucini (2023), film prodotto da Eagles Original Content, Pepito Produzioni, Vision Distribution, con il sostegno della Calabria Film Commission. Per mesi tra i primi in classifica di Prime video, “Io e mio Fratello” è una commedia romantica interamente girata in Calabria, ad Altomonte (CS), una storia d’amore, amicizia, omosessualità e ritorni, che vede tra i protagonisti anche l’attore calabrese Cristiano Caccamo. Dopo la proiezione seguirà il dibattito con il regista Luca Lucini.
Estate a casa Berto 2023 è realizzata con il patrocinio e il contributo del Comune di Ricadi e grazie al sostegno di Capovaticano Resort Thalasso Spa, prima destinazione benessere della Calabria, del “De’ Minimi”, unico ristorante a Tropea della selezione Michelin e da Distillerie Caffo, produttore del famoso “Amaro del Capo”, prodotto a pochi chilometri di distanza dai luoghi di Berto, e che reca da sempre in etichetta l’immagine stilizzata di Capo Vaticano.