Una settimana tutta all’insegna dell’olio, per la Società Dante Alighieri, Comitato di Catanzaro, quella che si è conclusa martedì scorso presso la Camera di Commercio di Catanzaro e che è stata organizzata in collaborazione con l’Oleificio Torchia di Tiriolo, in provincia di Catanzaro.
Primo appuntamento della rassegna è stato dedicato interamente alla scoperta dell’olio.
Si può degustare l’olio, come si fa col vino? Si possono determinare in maniera oggettiva le caratteristiche organolettiche di un olio, valutarne la qualità e gli eventuali difetti? È quello che si è cercato di fare durante l’incontro del 15 novembre 1° Evo education – Alla scoperta degli oli e delle cultivar calabresi promosso dal Comitato di Catanzaro della Società Dante Alighieri in collaborazione con l’Oleificio Torchia. L’evento fa parte delle iniziative organizzate in occasione della IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo che quest’anno ha come tema «Dieta Mediterranea e Cucina delle Radici: Salute e Tradizione».
“Questo importantissimo progetto – ha dichiarato Mariateresa Libri, socia della Dante Alighieri – che si rinnova ogni anno, è nato in seguito al protocollo d’intesa sottoscritto il 15 marzo 2016 tra MAECI, (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) MIPAF (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste), MIUR e SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI, per valorizzare la cucina italiana di qualità e identificare i prodotti autentici”.
Questo era lo scopo dell’incontro che si è svolto presso il Centro di aggregazione sociale Vinicio Caliò di Pontepiccolo, sapientemente coordinato da Lucia Talotta, esperta assaggiatrice di olio dell’Oleificio Torchia. “In Calabria – ha spiegato la Talotta – esistono molte varietà di olive e questo è il valore aggiunto che fa dell’olio calabrese una eccellenza nel panorama oleario italiano. Nel territorio di Tiriolo sono presenti tre cultivar: la Carolea, specie autoctona che ha il suo habitat naturale nel Catanzarese; la Coratina, fruttata e piccante per l’alta concentrazione di polifenoli; la Nocellara, con profumo e gusto intesi, tutte coltivate dall’Azienda Torchia. È importante che non passi molto tempo tra la raccolta e la trasformazione, per evitare che le olive possano rovinarsi e quindi alterare il sapore e la qualità. Infatti, per garantire qualità e proprietà organolettiche inalterate, qui si coltivano le olive, si frangono e si imbottigliano”.
“Ma in azienda non si fa solo l’olio – ha aggiunto Lucia Talotta – responsabile di formazione, commercializzazione e marketing dell’Oleificio, si promuovono anche visite guidate, corsi di educazione alimentare e di approfondimento sulle caratteristiche e proprietà dell’olio. Di questo si parla sempre troppo poco, per questo ben vengano iniziative come quella della Dante Alighieri che ha consentito ai presenti di comprendere come si può valutare un olio, attraverso l’analisi sensoriale e l’assaggio guidato di tre campioni, di cui si poteva apprezzare, con l’olfatto, l’intensità del fruttato e, attraverso il gusto, se fossero amari e piccanti. Un buon olio può essere verde o maturo, fruttato, ma soprattutto amaro e piccante. Queste sono gli elementi distintivi che contraddistinguono i nostri prodotti i quali, rispetto ad altri, sono ricchi di fenoli. Queste peculiarità dell’olio calabrese – ha concluso l’esperta -, che hanno tanti effetti positivi sulla salute, non sono mai divulgati abbastanza”.
L’esperienza sensoriale e le precisazioni della relatrice sono state molto gradite ai presenti che hanno seguito l’evento con molto interesse e partecipazione, esprimendo dubbi e incertezze e avendo modo di chiarire anche credenze e usanze legate al folclore e alla tradizione.
Il secondo evento promosso in occasione della IX settimana della cucina italiana è stato il seminario “Dieta mediterranea e Cucina delle radici- Salute e Tradizione” che si è svolto presso la Sala convegni della Camera del Commercio di Catanzaro, il 19 novembre 2024 alle ore 16:30. Al seminario, moderato dalla Professoressa Manuela Oliverio, erano presenti il professore Antonio Procopio, la professoressa Amalia Piscopo e l’archeologa Bakhita Ranieri.
La prima parte è iniziata con i saluti della Presidente della Società Dante Alighieri, Teresa Rizzo, che ha illustrato l’impegno e l’importanza della Società stessa nella cultura catanzarese.
È Intervenuta, quindi Bakhita Ranieri, Funzionario Archeologo Mic, che ha esposto una presentazione dal titolo “Olea prima omnium arborum est, A tavola con gli antichi Romani”, in cui illustrava come già nella mitologia si parlava di olio d’oliva. Infatti, nelle antiche credenze greche, le olive erano associate ad Atena, dea della saggezza, e la produzione dell’olio era vista come un atto di gratitudine verso gli dei. Gli antichi Greci e Romani usavano l’olio d’oliva in diverse occasioni: come condimento per il cibo, sul corpo, oltre che come unguento per i vincitori olimpici. Le stesse monete, da 10 lire, usate prima dell’avvento dell’euro, mostravano un ramo d’oliva, simbolo di prosperità, pace e ricchezza.
Successivamente il professore Antonio Procopio, ordinario in Chimica Organica dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e la professoressa Amalia Piscopo, professore associato dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, hanno illustrato gli aspetti chimici e i benefici dell’olio d’oliva. Alimento principale della dieta mediterranea, presenta un elevata concentrazione di polifenoli come l’oleuropeina e i suoi derivati. Questi possiedono numerose proprietà benefiche sulla salute dell’uomo. Recentemente, l’EFSA (European Food Safety Authority) ha riconosciuto l’olio extra vergine d’oliva (EVOO), come alimento funzionale, infatti” I polifenoli dell’olio di oliva contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo”. Tale effetto si esplica ad una concentrazione di 5 mg di idrossitirosolo e derivati in 20 g di olio d’oliva.
La seconda parte del convegno si è basata su una tavola rotonda tra Fabio Borriello, presidente di Coldiretti CZ, che ha descritto il mercato dell’olio italiano e calabrese, Lucia Talotta, vice capo -panel della camera di Commercio e produttrice dell’olio Torchia e Angelo Oliverio, proprietario dell’Oleficio Jannìa, che ha portato la sua testimonianza come produttore e venditore di olio EVO calabrese. I relatori si sono confrontati sul tema delle evoluzioni che il settore olivicolo sta vivendo per affrontare le sfide dei nuovi mercati e del cambiamento climatico. Evoluzioni basate principalmente sulla difesa della biodiversità, su una produzione di qualità, sulla diffusione di una cultura della qualità presso i consumatori e sulla trasparenza dei prezzi per garantire che il territorio non rimanga terra di predazione, come è stato in passato, ma si affermi con le sue produzioni in maniera forte ed identitaria.
Entrambi gli incontri si sono conclusi con aperitivo a base di pietanze tipiche e di prodotti sottolio del territorio offerti dall’Azienda agricola di Giovanni Lucisano e di Magna Urban Pizza Lab, sempre all’insegna della tradizione mediterranea e della cucina delle radici.