Sarà il vice presidente della Conferenza episcopale Calabra, mons. Francesco Savino, a inaugurare la XIV edizione (2024-2025) della Settimana della cultura calabrese, mercoledì 15 gennaio 2025 alle ore 17.30 nella sala “De Cardona” della BCC “Mediocrati” di Commenda di Rende. Il prelato sarà “pungolato” dalle domande di: Nicola Paldino, presidente della BCC “Mediocrati”, di Rosita Paradiso presidente della sezione cosentina dell’Uciim e di Giuseppe Lavia, segretario provinciale Cisl; il tema è molto attuale “Dopo la Settimana sociale di Trieste, quale visione per la Calabria di domani”.
A seguire il conferimento del Premio “Franco Locanto” per la politica come servizio; il riconoscimento quest’anno è attribuito all’ex senatore Francesco Pistoia, già sindaco di Corigliano Calabro; la pergamena sarà consegnata dalla moglie di Franco Locanto, Gianna Misasi, e dalla figlia Maria Locanto. Un ricordo a 50 anni dalla morte di Franco Locanto, lo farà il direttore de “L’Osservatore Romano” Andrea Monda.
Nella stessa manifestazione Vincenzo Settino presenterà in anteprima il logo del “De Cardona day”; l’iniziativa che annualmente il 17 novembre ricorderà la “grande stagione” decardoniana.
La novità di quest’anno della Settimana della cultura calabrese è Arte di notte, alle 21 tutte le sere un incontro con artisti e opere d’arte. Mercoledì 15 gennaio 2025 a Cosenza nella Libreria Ubik, via XXIV Maggio 49p, verranno inaugurate le mostre: «Cromie esistenziali» di Aurelio Morrone; «Solidi platonici» di Ivana Ruffolo e «Siamo tutti sulla stessa barca», di Antonio La Gamba, sculture realizzate con i legni del caicco naufragato a Cutro il 26 febbraio 2023.
Siamo tutti sulla stessa barca, sculture realizzate dall’artista Antonio La Gamba,
con i legni del caicco naufragato a Cutro
Sui frammenti del caicco naufragato il 26 febbraio 2023 a Steccato di Cutro, lo scultore vibonese Antonio La Gamba, ha plasmato scene di grande impatto emotivo che costringe chi li osserva a riflettere. Sui legni recuperati sulla spiaggia, dalla Protezione civile, La Gamba ha modellato con l’argilla, figure in preda ad angoscia e paura ma a emergere è un messaggio di speranza. Spiega l’artista: «Quando la barca si è disintegrata, in mezzo alle onde del mare in tempesta, ho immaginato le mamme che tenevano stretti i figli e al tempo stesso si aggrappavano a un pezzo di legno, unica possibilità di salvezza».
Solidi platonici, sculture in cartapesta realizzate dall’artista Ivana Ruffolo
La matematica, se vista dalla giusta angolazione, possiede non solo verità ma anche suprema bellezza; come solo l’arte può mostrare. Il fascino dei poliedri e la loro unicità furono apprezzati già in tempi antichi: Pitagora aveva scoperto le proprietà delle figure cosmiche mentre Platone le ha associate agli elementi fondamentali; collegando il tetraedro al fuoco, il cubo alla terra, l’ottaedro all’aria e l’icosaedro all’acqua. Il dodecaedro è il simbolo dell’universo; l’attribuzione deriva dalla presenza del pentagono, figura che – contenendo in sé la sezione aurea – racchiude più di ogni altra l’idea di armonia e perfezione matematica.
Cromie esistenziali, sculture in cartapesta realizzate dall’artista Aurelio Morrone
La cartapesta è una tecnica di riciclo creativo, che utilizza carta di giornali o di quotidiani, acquistando così una seconda vita, per realizzare oggetti dalle più disparate forme. Viene preparata mescolando carta, colla vinilica e lo stucco per indurire la pasta; tecnica seguita e apprezzata nella cosiddetta «arte povera». Sono pochi, attualmente, gli artigiani e artisti, che con i loro lavori mantengono viva questa antica tradizione. La cartapesta è in disuso, dopo la scoperta della plastica, per la più alta resistenza e longevità. Le sculture hanno una struttura in rete metallica, dipinte con colori acrilici. In mostra anche la copia del monumento di Cesare Baccelli alle vittime dei bombardamenti del 1943, realizzato da Aurelio Morrone.
LA MOTIVAZIONE DEL PREMIO FRANCO LOCANTO ALL’EX SENATORE FRANCESCO PISTOIA
Cattolico democratico, militante della sinistra di base della Democrazia cristiana, seguace di San Francesco di Paola come terziario minimo, ammiratore di Igino Giordani, che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito «testimone di vita cristiana a cui ispirarsi». Per Franco Pistoia la politica territoriale (sindaco di Corigliano Calabro: 1977-1979 e 1985-1991), l’attività parlamentare (senatore della Repubblica: 1992-1994), insieme alla scuola (docente di storia e filosofia e preside; docente all’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea (Roma) e presso la facoltà di lettere all’Unical) sono stati i luoghi dove vivere in pienezza la sua visione religiosa dell’impegno laicale. Ha amato la sua famiglia, la sua città, la Chiesa e la politica come «la più alta forma di carità».
La nona edizione del «Premio Franco Locanto» viene assegnata a Franco Pistoia perché, proprio come Franco Locanto, ha vissuto l’impegno nelle istituzioni come un servizio alla comunità. L’insegnamento di Locanto è un monito a intendere la politica, innanzitutto, come risposta ai bisogni della gente meno rappresentata.
La nona edizione del «Premio Franco Locanto» viene assegnata a Franco Pistoia perché, proprio come Franco Locanto, ha vissuto l’impegno nelle istituzioni come un servizio alla comunità. L’insegnamento di Locanto è un monito a intendere la politica, innanzitutto, come risposta ai bisogni della gente meno rappresentata.