«Ringraziamo il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per la sensibilità dimostrata verso le vittime della strada e le loro famiglie». Così Biagio Ciaramella, vicepresidente dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, ed Elena Ronzullo, presidente dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv, al termine dell’incontro avuto a Roma con il Capo di Gabinetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
«In qualità di vicepresidente ho sostituito all’incontro il presidente delle due associazioni che ho rappresentato, Alberto Pallotti, che ringrazio per questa opportunità», dice Biagio Ciaramella, «al Capo di Gabinetto e ai suoi tre collaboratori abbiamo consegnato un documento con le nostre richieste al Governo per porre termine alla strage quotidiana sulle strade italiane».
Ciaramella e Ronzullo sono i genitori di Luigi Ciaramella, il diciannovenne morto in un incidente stradale in provincia di Caserta il 31 luglio 2008. Ai rappresentanti del Governo hanno anche portato la loro testimonianza di familiari di vittime della strada condannati all’ergastolo del dolore. «Abbiamo chiesto un impegno ufficiale del Governo contro le stragi sulla strada. Abbiamo ribadito che servono nuovi investimenti per la sicurezza stradale e maggiori controlli sui fondi che entrano nelle casse comunali tramite i verbali di infrazione alle norme del codice della strada», spiegano Ciaramella e Ronzullo, «a questo proposito, abbiamo ribadito che è necessario che i prefetti accertino come vengono impiegati questi soldi. La legge 208 prevede che vengano investiti sulla sicurezza stradale. Vogliamo garanzie in questo senso. Inoltre, abbiamo anche chiesto l’istituzione di una commissione di vigilanza sull’utilizzo dei fondi europei del Pnrr da parte delle amministrazioni comunali».
Al Capo di Gabinetto, Ciaramella e Ronzullo hanno ribadito la necessità di maggiori controlli affinché siano rispettate le norme del codice della strada. «Troppi giovani escono ubriachi dalla discoteca e si mettono alla guida, non indossano il casco o le cinture di sicurezza, non rispettano i limiti di velocità», dicono entrambi, «oltre ai controlli, sarebbe importante se nelle scuole si parlasse di sicurezza stradale. Abbiamo chiesto che attraverso il Miur si attivino programmi scolastici ad hoc, che coinvolgano anche le associazioni e i familiari delle vittime, i quali possono portare le proprie testimonianze. Infine, abbiamo chiesto aiuti psicologici per le famiglie delle vittime, le quali, dopo la morte dei loro cari, sono abbandonate a se stesse».
Un capitolo importante nella vicenda delle stragi stradali riguarda la giustizia. Anche su questo fronte i rappresentanti delle tre associazioni hanno avanzato richieste ben precise: «Abbiamo ribadito il nostro no al patteggiamento e agli sconti di pena per i responsabili di omicidio stradale», dicono Pallotti e Ronzullo, «sono necessarie regole precise per la gestione della pena. Nei tribunali il patteggiamento viene spesso concesso anche nei casi di concorso di colpa con una vittima che non può più difendersi. Questi processi sono sottratti al popolo italiano, vanificano i nostri sforzi e feriscono la sensibilità delle famiglie delle vittime. Ai rappresentanti del Governo abbiamo fatto presente che, a distanza di sette anni dall’approvazione della legge sull’omicidio stradale, non notiamo una sua costante applicazione. Nel 2016, quando la legge fu emanata, ritenevamo che sarebbe stata decisiva per far diminuire le stragi stradali, ma i risultati non sono arrivati, anche a causa di un sistema giudiziario che non tiene conto della sofferenza delle vittime e delle ingiustizie perpetrate quando accadono incidenti, stragi e omicidi stradali».
Venerdì 20 gennaio, alle 21.30, Alberto Pallotti, Biagio Ciaramella ed Elena Ronzullo renderanno partecipi dell’incontro gli spettatori della nuova diretta su Facebook, Youtube e Linkedin, condotta dal giornalista Dino Stefano Frambati.