Sempre attento alle vicende della sua Reggina. Emanuele Belardi, ex portiere amaranto, ha tracciato un bilancio della stagione in Serie B da parte della squadra di Pippo Inzaghi, ai microfoni di Reggina Talk: “Il girone d’andata è stato qualcosa di straordinario. Si è vinto quasi dappertutto, giocando ad altissimi livelli. Una squadra fatta un po’ in ritardo, per i problemi che conosciamo tutti. Per un attimo ci ha fatto sognare, ha trascinato l’ambiente”.
Pensiero completato dalla seconda parte di stagione: “Il girone di ritorno ha offuscato quanto visto prima. Peccato, ci ho sperato. Nonostante ciò, si è riusciti ad arrivare ai playoff dove ce la siamo giocata a viso aperto. Checché se ne dica su Bisoli, ha vinto due volte la B con la propria impronta. Peccato perché la Reggina ha tenuto il pallino del gioco in mano. Come primo anno, possiamo essere contenti di essere arrivati ai playoff”.
Cosa rimane di questo campionato per la Reggina? “Se si lavora bene tutti insieme, con organizzazione e competenza, si può fare sicuramente bene – ha affermato Belardi a Reggina Talk – Il progetto triennale? La società ha puntato su un allenatore importante, di cui conosciamo storia calcistica e personalità. Ha fatto Bene. Non vedo perché si debba andare a cambiare”.
Che tipo di Reggina bisogna attendersi per la prossima stagione, a prescindere dall’allenatore? “Mi aspetto passi in avanti. Intanto, se si riesce a sanare il club tramite l’omologa, vuol dire che a Reggio Calabria ci sarà ancora calcio per i prossimi anni. Competenza ed organizzazione quest’anno ci sono state a sprazzi. Non sempre bisogna prendere il giocatore che ha fatto 20 anni di Serie B. Bisogna saper prendere anche delle sorprese, serve un progetto diverso”.
Il pensiero di Belardi su altri papabili per la panchina come Caserta e Possanzini: “Sono entrambi due amici. E comunque sia, sono amico anche di Pippo. Se rimane Inzaghi sono contento, è un buon tecnico. Ma sarei felice lo stesso se uno tra Caserta e Possanzini avesse la possibilità di allenare la Reggina”.