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Reggina: il connubio tra una piazza ed un allenatore che ha avuto ragione su tutto

di Paolo Ficara – “Il Dio del calcio ha capito tutte le nostre sofferenze da gennaio in avanti”. Con questa frase, Pippo Inzaghi ha cominciato il proprio commento a caldo ai microfoni di Sky, circa la qualificazione ai playoff della Reggina ai danni dell’Ascoli. Il gol di Gigi Canotto, già nella storia per la sua importanza, induce giustamente il mister a pensare all’intervento divino. Sia per la bellezza del gesto tecnico, sia per il minuto: era il 94′ e mancava un solo giro d’orologio al termine del recupero.

Alla stessa maniera, il mister ha rimarcato l’odissea degli ultimi cinque mesi.

La Reggina non accedeva ai playoff di B dal 2011. C’era un’altra formula, si andava dalla terza alla sesta. All’epoca, Bonazzoli e compagni ci arrivarono da sesti. Con il regolamento degli ultimi anni, gli amaranto accedono da settimi. La posizione non sarebbe mutata senza penalizzazione: anche con 55 punti anziché 50, il SudTirol avrebbe chiuso comunque sesto a quota 58.

Cinquanta (effettivi) o cinquantacinque (sul campo), oltre a non mutare il posizionamento, non cambiano la valutazione. Pippo Inzaghi, con pregi e difetti e forse inquadrando determinate situazioni in ritardo, ha avuto ragione su tutto.

La voglia di partire con il piede sull’acceleratore, pur sapendo che la squadra non avrebbe mantenuto determinati ritmi sul lungo periodo, ha pagato. Il girone d’andata ha consentito di accumulare vantaggio, oltre che di incutere timore reverenziale un po’ a tutti. L’equilibrio di un campionato che vede ben cinque formazioni escluse dai playoff per uno o due punti, molte delle quali con il segno meno sulla differenza reti, ha fatto il resto.

Il mister si è dimostrato conoscitore sia del campionato che dei propri limiti, quando a gennaio aveva parlato chiaro sul tema dei rinforzi. Ancora più importante si è rivelato il momento immediatamente successivo al triplice fischio di Reggina-Cagliari 0-4: lì Pippo Inzaghi era rimasto solo contro tutti. Ne è uscito con la propria forza d’animo, con il proprio staff e con una squadra cui va dato atto, sul campo, di non essere mai uscita dalla zona playoff.

Senza la prodezza di Canotto, che si è fatto il miglior regalo possibile per il 29° compleanno, tra le prime otto ci sarebbe entrato il Palermo. E sarebbe stato un record, vedere ben tre neopromosse ai playoff. Alla griglia, oltre a Bari e SudTirol provenienti dalla C, vi accedono anche Cagliari e Venezia che dodici mesi addietro erano in Serie A. La B si conferma una categoria stagnante, dove raramente gli sbandierati progetti ottengono gratificazione sul campo.

Quello che era un entusiasmo misto ad una curiosità morbosa nei mesi precedenti, a partire da luglio, verso il personaggio Inzaghi che faceva notizia per il bagno alla Sorgente piuttosto che per le iniziative della compagna, ha lasciato ormai il posto ad un attaccamento viscerale. Reggio si identifica con l’allenatore, con la serietà dell’uomo caricatosi tutto sulle spalle, con la capacità di portare un gruppo di lavoro oltre vari ostacoli. Un connubio generatosi solo in occasioni molto importanti.

Venerdì 26 maggio gara secca al “Druso” di Bolzano, là dove in buona sostanza era iniziata la fase calante. Il SudTirol ospiterà nella propria città una Reggina che probabilmente giocherà in casa, dato che molti tifosi si sono coricati col pensiero di recarsi in Alto Adige. In caso di parità al 90′, si andrà ai supplementari: niente rigori, al 120′ con il pareggio sarà la formazione meglio classificata in campionato a superare il turno.

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