Il prossimo 7 marzo sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione sul tema “Piazza De Nava: una lunga e sconcertante storia”, alla quale parteciperà l’onorevole Fortunato Aloi, gradito ospite del Circolo Culturale “L’Agorà”. La piazza, a pianta rettangolare, è intitolata al ministro reggino del Regno d’Italia Giuseppe De Nava promotore della ricostruzione di Reggio Calabria dopo il terremoto del 1908. In tale area sono visibili tre stili architettonici: quello umbertino eclettico della seconda metà dell’ottocento, quello liberty, quello razionalista italiano del ventennio.
Tali testimonianze verrebbero cancellate dalla nuova idea progettuale che prevede un’idea moderna che andrebbe a sconvolgere tali segni identitari, quindi non si terrebbe conto di quanto stabilito dalla “Carta di Gubbio” del 1960, documento che venne redatto dall’Associazione Nazionale Centri Storici e Artistici e della Convenzione del paesaggio ed il Codice dei Beni Culturali. Gubbio nel 1960 è stato luogo di importanti coincidenze in Consiglio comunale viene presentato il Piano regolatore di Giovanni Astengo e tra il 15 e 17 settembre si svolge il Primo Convegno Nazionale sulla salvaguardia e il risanamento dei centri storici artistici.
Il convegno e la “Carta di Gubbio” che ne scaturirà a seguito della dichiarazione finale, saranno destinate a cambiare il concetto di “centro storico” e ad influenzare profondamente la cultura urbanistica italiana. I contenuti della Carta di Gubbio vengono ripresi dalla Carta di Venezia del 1964 Il 22° Congresso internazionale degli architetti e dei tecnici dei monumenti storici, tenutosi a Venezia nel 1964, adottò tredici risoluzioni importanti per la salvaguardia e la conservazione dei beni culturali a livello internazionale.
La prima risoluzione rende operativa la Carta internazionale del restauro, meglio conosciuta come la Carta di Venezia, la seconda è la creazione del Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti (ICOMOS) su proposta dell’UNESCO. A distanza di pochi anni, Giacomo Mancini, fece propri i contenuti della Carta di Gubbio e della Carta di Venezia, portando in Parlamento un disegno di legge che, facendo da “ponte” a l’auspicata riforma urbanistica, introduce nella normativa in vigore una serie di disposizioni all’avanguardia (repressione dell’abusivismo, standard urbanistici, obbligatorietà dei piani urbanistici, eccetera).
La cosiddetta legge-ponte, approvata dopo la frana di Agrigento del 1966, subordina infatti ogni intervento di sostanziale trasformazione dei centri storici all’approvazione di un apposito piano particolareggiato. Nei primi anni ’90 l’attenzione sui centri storici si sposta sulla loro vivibilità e sulla loro sostenibilità.
Il modello di vivibilità delle città e dei borghi umbri raccoglie l’attenzione dell’Università del Kentucky , in quegli anni, il prof. Levine proclama Todi “la cittadina più vivibile del mondo”, “la città ideale”. In questi anni i Centri Storici sono nuovamente oggetto di un processo adattivo alla contemporaneità conseguente ai grandi cambiamenti tecnologici e culturali in atto. Il successo dei Convegno di Gubbio promosso da un gruppo di Comuni, affiancato da parlamentari e studiosi, consente la formulazione di una dichiarazione di principi sulla salvaguardia ed il risanamento dei Centri Storici, ma sembra ne avere terreno fertile ne trovare applicazione in altri ambiti territoriali e nonostante le critiche e le obiezioni che si sono susseguite da più parti, per mesi, nei confronti delle linee guida del Palazzo , lo stesso continua nella sua idea di violare le caratteristiche di piazza De Nava.
Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi da parte dell’onorevole Fortunato Aloi, gradito ospite del sodalizio culturale reggino. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020, la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da martedì 7 marzo.