“Bisogna aprire in fretta un tavolo di confronto tra futuro governo e sindacati per pianificare i percorsi di stabilizzazione dei precari Tecnici per il Sud, assunti superando un difficile concorso, ottenendo l’idoneità a lavorare nelle pubbliche amministrazioni”. A chiederlo sono i professionisti dislocati nei vari Enti con contratto a tempo determinato. Sono tecnici che oltre a portare avanti la macchina del Pnrr, sono di supporto a diverse altre attività nei vari Organismi centrali e periferici della funzione pubblica.
“I tecnici per aiutare le amministrazioni centrali nel monitoraggio sull’attuazione del Recovery Fund vengono, infatti, utilizzati per coprire i buchi lasciati da personale cessato e mai sostituito nei vari Enti e sono solo alcune delle tante facce di una pubblica amministrazione portata al collasso da anni di immobilismo e di mancate assunzioni . E il rischio per il nostro Paese oggi è drammatico. Il Pnrr rischia di non centrare gli obiettivi se i suoi progetti non cadono su amministrazioni stabili nelle fondamenta. Per questo se non si procede in fretta ad assumere stabilmente i lavoratori che servono ad assicurare le attività ordinarie nemmeno gli innesti per i progetti da qui al 2026 vedranno la luce e il Paese perderà le risorse messe a disposizione dall’Europa. Si deve tenere conto, inoltre, che le parallele procedure concorsuali per l’assunzione di personale a tempo indeterminato svuoteranno inevitabilmente, come d’altra parte sta già accadendo, il bacino di professionisti assunti con i concorsi a tempo determinato, salvo che non sia garantita a questi ultimi una valida alternativa”.
Dunque, è ineludibile un ripensamento sulla tipologia di contratto con il quale gli ultimi contingenti di personale sono stati assunti. Le professionalità acquisite non devono essere disperse, ma valorizzate e trattenute all’interno del mondo del lavoro pubblico.
Da qui un messaggio a tutte le forze politiche che in queste settimane stanno affrontando una campagna elettorale che li porterà, alcuni di loro, a governare il nostro Paese”.