Il 18 luglio è la giornata internazionale di Nelson Mandela, leader dal coraggio e uomo di sobria dignità e profonda umanità. Mandela è stato un mentore per intere generazioni. Uomo simbolo dell’uguaglianza e dell’antirazzismo, premio Nobel, per la pace ha saputo dosare differenti approcci politici e pragmatici a difesa dei diritti umani.
In questa ricorrenza due importanti istituzioni, esperti di massimo spessore umano, morale e professionale nel campo dei diritti umani hanno sottoscritto un Protocollo etico riguardante la diffusione della cultura dei diritti umani volta a sconfiggere le criticità delle condizioni detentive presso gli Istituti penitenziari di Reggio Calabria. Una risposta istituzionale formativa e di consapevolezza del detenuto rispetto ai propri diritti.
Giorni fa si trovava in Calabria per alcuni importanti impegni istituzionali l’ambasciatrice per la pace e Responsabile relazioni esterne presso UPF Italia (Universal Peace Federation), Vicepresidente WFWP Italia, Maria Gabriella Mieli; giunta a Reggio la stessa ha incontrato la Garante Russo alla presenza dell’Assessore ai diritti umani Dott.ssa Lucia Anita Nucera. Durante la riunione tantissime sono state le tematiche affrontate: dalla promozione della pace alla concreta applicazione di alcuni progetti già inquadrati in ambito internazionale, che potranno trovare concreta attuazione in Calabria ed in particolare per le persone private della libertà personale.
Tra i suoi plurimi impegni ha preso parte alla riunione il Prof. Antonio Stango, che ha con la Garante Russo condiviso una serie di temi delicatissimi rispetto alle criticità del sistema penitenziario locale ed al contempo vagliato alcune azioni concrete al fine di dare risposte credibili.
“Il Prof. Antonio Stango – dice la Garante – è uno dei massimi esperti a livello nazionale e internazionale nel campo dei diritti umani, un professionista che fa onore all’Italia per la sua massima preparazione. Il suo curriculum è di tutto rispetto: “Politologo, presidente della Federazione Italiana Diritti Umani (www.fidu.it), ha operato per i diritti umani fin dai primi anni Ottanta. Ha diretto ONG e progetti internazionali, svolto attività di monitoraggio in aree di conflitto e di crisi, collaborato come consulente con la Commissione e il Parlamento europei e con la Camera e il Senato italiani, organizzato decine di conferenze internazionali, condotto iniziative nonviolente in Stati totalitari e rappresentato diverse organizzazioni al Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU a Ginevra. Per la International Helsinki Federation ha partecipato a missioni in Romania, Albania, Estonia, Lettonia, Lituania, Bielorussia, Kirghizistan, Russia, Tagikistan; per Nessuno tocchi Caino in quattro Stati dell’Asia centrale e in quattro dell’Africa meridionale; per varie ONG a quattro missioni a Cuba e due nel Kurdistan iracheno; per la Commissione Europea in Armenia, Russia e Tagikistan; per lo Euro-Mediterranean Human Rights Network ha organizzato una scuola estiva per i diritti umani in Libano; per Freedom House è stato per tre anni direttore in Kazakistan dello Human Rights Training and Support Program. Per ECPM – Ensemble contre la peine de mort è stato il coordinatore del Sesto Congresso Mondiale contro la Pena di Morte, svoltosi ad Oslo nel giugno 2016. È stato inoltre, fra l’altro, presidente del Comitato per la difesa dei diritti umani nei Paesi dell’Est, membro dell’Executive Committee dell’International Helsinki Federation (1988-1992), tesoriere di Non c’è Pace Senza Giustizia (1995-1996) e membro del Consiglio Direttivo di Certi Diritti (2014-2015). È membro del Comitato scientifico di FOREF (Forum Religionsfreiheit) ed è stato docente o relatore in corsi specialistici in Italia (SIOI, Roma Tre, Sapienza, LUMSA), Kazakistan, Kirghizistan e Uzbekistan. Nel 2018 è stato candidato al mandato di Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Iran. È professore a contratto di International Organisations and Human Rights alla Link Campus University di Roma e presidente del Centro Europeo Studi Penitenziari”.
Per la Garante invece, oltre al percorso professionale, parla chiaro il suo impegno condotto seppur tra innumerevoli difficoltà con zelo e abnegazione al fine di dare risposte concrete alla realtà penitenziaria reggina di cui è competente.
Stango ha condiviso con la Garante tutta una serie di interventi, progetti e azioni future che prenderanno avvio proprio da Reggio Calabria con uno sguardo sul Mediterraneo. Tra i due vi è una fitta corrispondenza ed un leale confronto, tipico tra istituzioni che ricoprono il loro incarico nel rispetto dei ruoli, ma ancor prima nella condivisione etica, morale e valoriale dei loro incarichi.
Della nostra terra sentiamo spesso dir male, ma c’è chi non perde le speranze, crede, e lotta fino in fondo per gli ultimi: così è nel caso della nostra garante. Capace di interloquire a livello nazionale e internazionale perché la promozione dei diritti umani e in particolare la tutela dei diritti delle persone private della libertà personale non è un fatto chiuso, settoriale, piuttosto un’opportunità da non sprecare, anche nel panorama internazionale.
Mandela a proposito di diritti umani diceva: L’educazione è l’arma più potente che si può usare per cambiare il mondo. Bene, oggi due persone con specifiche esperienze e competenze professionali hanno siglato un patto etico. E per citare nuovamente Mandela, a cui viene dedicata la giornata del 18 luglio a livello internazionale: Una buona testa ed un buon cuore sono sempre una formidabile combinazione.
Il protocollo prevede tra i suoi obiettivi (a titolo esemplificativo), all’art.2, di garantire le migliori forme di monitoraggio istituzionale, contribuendo parimenti alla diffusione di una cultura della giustizia e della legalità contro ogni violazione dei diritti umani e dei diritti delle persone private della libertà personale. Prevede inoltre, previo parere istituzionale, l’affissione delle 122 Regole di Nelson Mandela all’interno dei due Plessi dell’Istituto Penitenziario di Reggio Calabria “G. Panzera” e la possibilità di concordare con l’amministrazione competente le modalità operative di diffusione dei diritti umani alle persone recluse e di promozione consapevole e responsabile dell’esercizio dei loro diritti e doveri, partendo dalla dichiarazione ONU di recepimento delle 122 regole di Nelson Mandela.
Lo sanno bene Stango e Russo che nei prossimi giorni forniranno ulteriori specifiche rispetto al lavoro che stanno svolgendo. È un work in progress di una squadra che non lascia nulla al caso, ma del resto non è possibile occuparsi di diritti umani senza una minuziosa, attenta ed equilibrata visione del diritto e delle situazioni concrete.
La Garante Russo si ritiene onorata dell’attenzione riservata alla realtà penitenziaria reggina dal Presidente Stango e dichiara che presto spera di averlo in terra calabra, un territorio che a lui sta particolarmente a cuore.