“Se non siamo audaci, il che non è sinonimo di irresponsabili, se non siamo terribilmente audaci con i nostri sogni e non crediamo in loro fino a renderli realtà, allora i nostri sogni appassiscono, muoiono, e noi con loro” - Luis Sepúlveda
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Reggio, record di iscritti alla tre giorni della Conferenza Internazionale dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria

Grande riscontro in termini di partecipazione, contenuti ed ospitalità per la tre giorni della Conferenza Internazionale dell’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria che si è conclusa ieri al Dipartimento di Agraria della Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.
La tredicesima edizione ha registrato un record di iscritti, più di trecento studiosi nazionali ed internazionali, a conferma del prestigio e del potere d’attrazione di cui godono l’Associazione Italiana di Ingegneria Agraria e l’Ateneo reggino.
“Una partecipazione che ci fa molto piacere e che ha superato ogni più rosea previsione”. Così, in apertura dei lavori, il prof. Giuseppe Giordano, ordinario di Idraulica Agraria dell’Università di Palermo al quale il rettore della Mediterranea, prof Giuseppe Zimbalatti, subentrerà dal prossimo quadriennio 2026 -2029 quale presidente dell’associazione Italiana di Ingegneria Agraria (AIIA). Ancora, a qualificare ed arricchire il confronto scientifico e culturale i 186 lavori che sono stati presentati e discussi nel corso dei lavori, offrendo una risposta alle sfide più attuali legate ad una agricoltura sempre più sostenibile ed al passo con il crescente bisogno di cibo nel mondo. Tutto questo grazie ad un programma ricco di spunti di riflessione che si è articolato nelle sette sezioni dell’AIIA: Utilizzazione del suolo e delle acque; Costruzioni rurali, impianti e territorio; Meccanizzazione e tecnologie per le produzioni agricole; Elettrificazione agricola ed utilizzazione dell’energia; Ergonomia ed organizzazione del lavoro; Macchine e impianti per la trasformazione delle produzioni agricole; Tecnologie informatiche e delle comunicazioni. Al centro del dialogo, la transizione ecologica che assurge a fattore chiave e chiede di rafforzare la collaborazione tra Università, ricerca e tessuto economico.
Tre giorni intensi e forieri di spunti e di opportunità. Parte da qui il rettore Zimbalatti rivolgendo “un grazie al professore Giordano, al suo più stretto collaboratore Piero Catania e a tutta la squadra per avere saputo affrontare le oggettive difficoltà legate al covid e saputo promuovere attività interessanti sul fronte scientifico e della ricerca. La vivacità ed attualità sono i cardini di questa associazione di cui mi onoro di assumere la presidenza, che vive di contemporaneità, che ha uno sguardo profondo sul futuro come testimoniato anche dagli eventi scientifici di Palermo, Padova e Reggio che hanno messo al centro temi strategici tra cui la transizione verde. È stato bello ritrovare in questa tre giorni tanti giovani che cercheremo, nel prossimo mandato, di sensibilizzare ai valori della associazione consapevoli che- nella era dell’intelligenza artificiale – le relazioni ed i rapporti sono fondamentali“. Ancora, Zimbalatti ha richiamato l’importanza della squadra. “E’ un bel gruppo quello dell’associazione Italiana di Ingegneria Agraria. Insieme, cercheremo di portare avanti un proficuo lavoro valorizzando le attività, avvicinando i nostri giovani all’ ambiente di ricerca, cercando di essere utili al sistema produttivo del Paese, valorizzando, soprattutto le nostre peculiarità scientifiche e tecniche“.
Soddisfatto il direttore del dipartimento di Agraria Marco Poiana. “Ci sentiamo privilegiati per avere ospitato un palcoscenico cosi rappresentativo e variegato che ha offerto una opportunità di dialogo e scambio di esperienze e consentito di richiamare la mission di un Dipartimento che ha quale fulcro tutta una serie di attività divulgative. L’occasione- è stata anche quella di richiamare la sostenibilità ambientale che è quel pilastro sul quale costruire le sfide più attuali e complesse che ci attendono. In questa direzione va il nostro impegno: attualizzare ed innovare il percorso formativo e ritagliare la giusta importanza ad elementi centrali tra cui la green transition“. Tra i contributi più autorevoli, quello del Rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari per il quale “le macchine intelligenti possono condurre ad obiettivi che rappresentano il cuore del nostro impegno in uno spirito di rete tra docenti, imprese, associazioni di categoria ed economia. La vera scommessa è mettere a fattore comune quanto costruito nel tempo“.
Molto apprezzate anche le relazioni del professore Josè Blasco sulle opportunità dell’intelligenza artificiale e della professoressa Alessandra Gentile sui nuovi approcci sulla sostenibilità in agricoltura. “È stata una tre giorni molto proficua che ci ha permesso di condividere con i maggiori esperti del settore le sfide più attuali e necessarie per assicurare una agricoltura che sia produttiva, sostenibile ed al passo con i tempi. Sfide che, al tempo stesso– ha concluso Alessandra Gentile- si traducano in reddito per gli agricoltori“.
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