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San Giovanni in Fiore (Cs), nasce l’associazione “Siamo tutti Serafino nel segno di Antigone”

Si è svolta mercoledì scorso a San Giovanni in Fiore la presentazione dell’associazione “#siamo tutti Serafino nel segno di Antigone”, nata in seguito alla morte di Serafino Congi, il 48enne padre di due bambine deceduto per infarto in ambulanza dopo una lunga attesa per il trasferimento dall’ospedale di San Giovanni in Fiore a quello di Cosenza.

L’associazione – si legge in un comunicato stampa – si prefigge di mantenere l’attenzione e la memoria sul caso si Serafino e di essere punto di riferimento per le vittime di malasanità nel territorio calabrese. L’avvocato Caterina Perri, moglie di Serafino, ha ripercorso con parole profonde il dolore di quei momenti e la scelta di fondare l’associazione.

«Potevamo disperarci privatamente – ha detto – oppure incanalare la sofferenza in qualcosa di positivo per la comunità. Abbiamo scelto la seconda strada, perché ognuno di noi potrebbe trovarsi nella condizione in cui si è trovato Serafino. È necessario rompere il silenzio, pretendere verità e giustizia e chiedere trasparenza a chi ha responsabilità di governo».

Jennifer Congi, sorella di Serafino, ha dato con tanta forza voce alla richiesta di verità e giustizia per il fratello e per la sua famiglia, ricordando il silenzio dell’Asp di Cosenza, che non ha mai reso pubblici gli esiti dell’inchiesta interna avviata il 7 gennaio 2025 sulla morte di Serafino. È intervenuta poi Caterina Basile, che ha letto una lettera di vicinanza di Mario Oliverio, già presidente della Regione Calabria, e un testo elaborato dal comitato locale Si(la) Salute Bene Comune, che lo stesso comitato avrebbe voluto presentare nell’ultimo Consiglio comunale di San Giovanni in Fiore. Il documento è stato integrato con le parole pronunciate da Caterina Perri nel maggio scorso a Catanzaro, durante un’importante iniziativa sulla sanità pubblica.

Vincenzo Mancina ha donato all’associazione un’opera pittorica, raffigurante il cammino di affetto e solidarietà per Serafino Congi e la strada da percorrere, uniti, per migliorare i servizi sanitari. Maria Costanza Barberio, educatrice dell’associazione Fiori Florensi, ha illustrato il lavoro del suo collettivo, sempre vicino alla famiglia di Serafino.

Salvatore Veltri, dell’associazione I Spontanei, ha sottolineato l’importanza di un voto responsabile per cambiare la sanità pubblica. Sono intervenuti anche Maria Gabriella Militerno, cittadina e componente del comitato civico 18 Gennaio, che ha sottolineato l’esigenza di potenziare il locale servizio di emergenza-urgenza, e Salvatore Mirarchi, del comitato Si(la) Salute Bene Comune, che ha ricordato come San Giovanni in Fiore abbia perso opportunità rinunciando, in passato, a fare parte della rete sanitaria del territorio crotonese.

Il giornalista Emiliano Morrone, dopo aver espresso apprezzamento per la nascita della nuova associazione, ha ricostruito le responsabilità dei governi nazionali e dei vertici regionali nell’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi sanitari regionali, riassumendo anche gli obiettivi di una proposta di legge elaborata di recente dal comitato autonomo La Cura per l’assistenza ospedaliera nelle aree montane.

Infine, il consigliere comunale di San Giovanni in Fiore, Antonio Barile, ha denunciato l’indifferenza della politica rispetto alla sanità locale e ha proposto di organizzare un incontro pubblico con i candidati alla presidenza della Regione Calabria.

L’iniziativa è stata seguita da un pubblico numeroso, che ha apprezzato la nascita dell’associazione, promossa dall’avvocato Perri, dalla sorella e dalla mamma di Serafino e da altre donne impegnate nel sociale.

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