“Il pensiero porta l’uomo dalla schiavitù alla libertà” - Henry Wadsworth Longfellow
HomeCalabriaCosenzaCorigliano Rossano, opposizione all'attacco: "Bilancio non regge, totale squilibrio tra entrate presunte...

Corigliano Rossano, opposizione all’attacco: “Bilancio non regge, totale squilibrio tra entrate presunte e uscite effettive””

“Un bilancio privo di fondamento reale, che ignora i numeri concreti e simula una stabilità inesistente. È questa l’amara verità che emerge dal Consiglio Comunale svoltosi ieri (lunedì 4 agosto), in cui la Maggioranza ha approvato, con ostinazione e senza alcun confronto trasparente, la delibera sull’assestamento generale di bilancio e sulla salvaguardia degli equilibri per l’anno 2025. Una manovra che, invece di garantire chiarezza e responsabilità, conferma un’impostazione opaca e fallimentare nella gestione finanziaria dell’Ente”.

È quanto denunciano i componenti dei Gruppi Consiliari di Opposizione, Pasqualina Straface, Marisa Caravetta e Giancarlo Bosco del Movimento per il Territorio; Guglielmo Caputo e Daniela Romano per Fratelli d’Italia; Giuseppe Turano ed Elena Olivieri per Forza Italia; Piero Lucisano per Unititi per Corigliano-Rossano e Demetrio Walter Caputo per Azione, che durante la seduta hanno motivato in aula il loro voto contrario unitario e compatto.

“La delibera approvata – affermano – rappresenta la prosecuzione di una gestione che costruisce equilibri solo apparenti e che nega sistematicamente la drammatica realtà finanziaria dell’Ente. I numeri ufficiali contenuti nella documentazione – aggiungono – confermano un quadro critico e preoccupante: su oltre 295 milioni di residui attivi iscritti, le riscossioni effettive non superano il 7,6%, mentre i debiti certi e immediatamente esigibili superano i 188 milioni di euro. Un divario che certifica il totale squilibrio tra entrate presunte e uscite effettive.

La tenuta di cassa del Comune – incalzano i Consiglieri comunali – è garantita solo formalmente grazie a un’anticipazione di tesoreria da 15 milioni di euro, mentre il fondo cassa reale al 25 luglio scorso è di appena 298mila euro, di cui solo 116mila realmente disponibili. Ci troviamo di fronte a un equilibrio fittizio, incapace di garantire sostenibilità a medio termine. Non si tratta, quindi, di una fisiologica manovra di assestamento, ma – precisano – del tentativo maldestro di mantenere in piedi un bilancio che non regge alla prova dei fatti”.

Durante l’intervento in aula sono state denunciate anche “la mancanza di documenti essenziali allegati alla proposta di delibera”.

“Non abbiamo ricevuto né letto – ricordano – alcuna relazione aggiornata dei dirigenti sui livelli di riscossione, nessun report degli organismi partecipati, nessuna attestazione sull’adeguamento del Fondo di Garanzia Debiti Commerciali (FGDC), né uno scenario realistico sulla sostenibilità futura. Il Consiglio – denunciano – è stato così messo nella condizione di deliberare senza alcuno strumento di controllo. È un atto che viola i principi di trasparenza, prudenza e responsabilità amministrativa, e che configura – a giudizio dei rappresentanti di minoranza – una profonda alterazione della verità contabile.

Gravissima, inoltre, la presenza di debiti fuori bilancio non dichiarati, per i quali il Comune ha già effettuato pagamenti in esecuzione di pignoramenti, per oltre 450mila euro. Queste passività non sono state sottoposte ad alcun formale riconoscimento consiliare, in palese violazione della legge. A questo si aggiunge la rappresentazione alterata della capacità di riscossione, in particolare per quanto riguarda i residui attivi provenienti dagli ex Comuni estinti: somme che sono nella sostanza inesigibili, ma vengono mantenute nei documenti contabili solo per costruire un’immagine fittizia di equilibrio. È un artificio contabile che offende l’intelligenza dei cittadini e mina la credibilità dell’Ente”.

“Di fronte a una crisi così profonda, la figura del primo cittadino – osservano – dovrebbe garantire presenza, trasparenza e guida, mentre invece appare distratta, distante e incapace di affrontare con rigore i problemi che strangolano l’Ente. È evidente, ormai, che la sua testa vola alle prossime elezioni regionali! Il Consiglio Comunale, nel frattempo, viene privato dei poteri di controllo, costretto a esprimersi su provvedimenti incompleti e privi delle informazioni necessarie e questo costituisce un vulnus istituzionale che compromette la legittimità dell’intero processo deliberativo”.

Nel motivare il voto contrario, l’Opposizione ha chiesto formalmente la “trasmissione immediata di tutti i documenti omessi, comprese le relazioni settoriali, le attestazioni aggiornate sullo stock del debito e il piano di rientro dalle anticipazioni. A questo si aggiunge inoltre la richiesta alla Giunta, entro il mese di settembre, di presentare un piano straordinario di riequilibrio finanziario, da discutere pubblicamente in Consiglio”.

“In assenza di tali impegni concreti – precisano ancora i Consiglieri di minoranza – riserva di procedere con una nuova e dettagliata segnalazione alla Corte dei Conti e al Ministero dell’Interno, valutando anche l’eventuale richiesta di scioglimento del Consiglio Comunale per manifesta incapacità di governo”.

“La seduta del Consiglio di ieri – concludono Straface, Caravetta, Bosco, Guglielmo Caputo, Romano, Turano, Olivieri, Lucisano e Demetrio Walter Caputo – non è stata un atto tecnico, ma un momento di verità politica. Ogni voto favorevole a questa delibera rappresenta un’assunzione diretta di responsabilità, non solo contabile, ma soprattutto istituzionale. L’attuale amministrazione ha dimostrato di aver perso il controllo della macchina comunale, di non essere in grado di garantire sviluppo, risanamento né fiducia. Se non si cambia rotta adesso, il Comune sarà condannato a un dissesto irreversibile, al commissariamento e alla perdita definitiva dell’autonomia decisionale”.

E’ quanto si legge in una nota dei gruppi di opposizione consiliare di Corigliano-Rossano (Cs).

Articoli Correlati