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La memoria nel metaverso, Ferramonti apre a “Memorise”: virtualizzazione ed esplorazione multimodale della persecuzione nazista

Non solo un libro vivente della storia, non solo uno dei Marcatori Identitari Distintivi più importanti ed emblematici della Calabria, Ferramonti era e resta quel libro aperto che si declina nel tempo e nelle forme dell’evoluzione. Anche tecnologica che da oggi si aprirà anche nel metaverso, in un intreccio virtuoso tra tecnologia, virtualizzazione e il sacro valore della Memoria. Si tratta di Memorise, un progetto che guarda al futuro, senza dimenticare il passato, perché la rievocazione e la valorizzazione della memoria collettiva devono sapersi evolvere, raggiungendo le nuove generazioni soprattutto attraverso i loro linguaggi.

 

L’ESPERIENZA IMMERSIVA DELLA MEMORIA

È quanto ribadisce il Sindaco Roberto Ameruso, annunciando l’evento in programma oggi pomeriggio, venerdì 13 giugno, a partire ore 18, durante il quale sarà presentato il progetto MEMORISE: VIRTUALIZZAZIONE ED ESPLORAZIONE MULTIMODALE DEL PATRIMONIO SULLA PERSECUZIONE NAZISTA, nella sala conferenze del Museo Internazionale della Memoria di Ferramonti. L’evento permetterà di esplorare la visione nuova, inedita e innovativa di un’idea che trasforma il Campo di Internamento, da sempre definito uno spazio di sperimentazione educativa, organizzativa, democratica, artistica e didattica, in un’esperienza immersiva e interattiva.

 

UN MID CHE SI EVOLVE INSIEME A UNA NUOVA NARRAZIONE DELLA CALABRIA

Ad aprire gli interventi istituzionali sarà lo stesso Primo cittadino che illustrerà il percorso che ha portato a sperimentare questa nuova frontiera della Memoria di un MID di inestimabile valore che è anche uno dei pilastri della nuova narrazione della Calabria. Al suo fianco, interverranno Teresina Ciliberti, Direttore del Museo Internazionale della Memoria Ferramonti di Tarsia, e Simona Celiberti, Curatrice del Progetto e membro del CTS del Museo.

 

FERRAMONTI 3D: UN VIAGGIO VIRTUALE NELLA STORIA

Il cuore della presentazione sarà il progetto Ferramonti 3D, una ricostruzione virtuale dell’intera infrastruttura del campo dal 1940. Questo ambizioso lavoro, finanziato nell’ambito del programma Europeo Horizon 2020, permette di visitare virtualmente l’intero ex-campo e offre un mondo virtuale in cui si possono rivivere i ricordi della vita di quel luogo che fu il più importante centro di Internamento dell’Italia nazi-fascista in cui non ci furono morti. A illustrare il progetto, dalla sua genesi alla situazione attuale, saranno i professori e ricercatori dell’Università della Danimarca meridionale, il team danese composto da Stefan Jänicke, Chris Hall, Oliver Alexander Bendorf, Jakob Kusnick e Rula Mreisheh. Un progetto, per uno di loro, anche oggetto di tesi.

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