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Una legge regionale per valorizzare i cammini di Calabria, il dibattito a Morano Calabro su “nuove prospettive di lavoro ed opportunità”

Nel corso di un evento organizzato dall’amministrazione comunale di Morano-Calabro, intitolato “La legge regionale dei cammini di Calabria, nuove prospettive di lavoro ed opportunità per i cammini calabresi”, il senatore Ernesto Rapani ha evidenziato l’importanza strategica della valorizzazione dei cammini religioni come volano di sviluppo per la Calabria che non solo rappresentano «un’opportunità per promuovere il turismo sostenibile, ha affermato il Senatore Ernesto Rapani, ma anche una risorsa economica in grado di creare nuove prospettive lavorative, specialmente per i giovani. È fondamentale che le amministrazioni locali e regionali si uniscano per sostenere questo progetto, migliorando infrastrutture e servizi, per rendere i nostri cammini accessibili e attrattivi anche a livello nazionale e internazionale».

L’iniziativa, che ha coinvolto amministratori locali, operatori del settore turistico e rappresentanti delle istituzioni, è stata pensata per mettere in luce il potenziale non ancora del tutto sfruttato dei cammini calabresi, sia dal punto di vista turistico che economico. La legge sui cammini religiosi rappresenta uno strumento chiave per strutturare e coordinare questo importante settore, favorendo la creazione di reti di percorsi che attraversino i borghi più suggestivi della regione, promuovendo un turismo lento e consapevole. Durante il suo intervento, il senatore ha anche posto l’accento sull’importanza di una gestione condivisa e lungimirante di tali risorse: «È imperativo lavorare in sinergia per garantire che queste iniziative non siano progetti a breve termine, ma che possano davvero trasformare il nostro territorio, creando un modello di turismo integrato con l’ambiente e le comunità locali. I cammini calabresi possono diventare un punto di riferimento per tutto il Mezzogiorno, ma occorre un impegno costante per far sì che queste prospettive diventino realtà».

Il senatore Rapani: «Dobbiamo smetterla di piangerci addosso»

«Dal 2023 la Regione Calabria ha disciplinato i cammini, grazie a una classe dirigente lungimirante», ha dichiarato, evidenziando come l’approvazione del disegno di legge sui cammini sia solo un punto di partenza per promuovere il territorio. «Siamo convinti che con la religione si possa fare turismo, economia, impresa, creando nuovi posti di lavoro. Ma per farlo, è essenziale valorizzare quello che abbiamo», ha aggiunto. «Dobbiamo smetterla di piangerci addosso. Non siamo secondi a nessuno. Il problema è che non valorizziamo ciò che abbiamo». Dopo aver sottolineato l’importanza del disegno di legge sui cammini approvato in Parlamento nel 2024, Rapani ha descritto le azioni concrete che la politica ha intrapreso per incentivare lo sviluppo di questo settore. «Dopo aver approvato il DDL, abbiamo lanciato un bando ministeriale proprio per incentivare i cammini e dare la possibilità a chi vuole fare impresa di partecipare e attingere ai fondi. E con grande soddisfazione sono stati approvati tanti progetti che avranno un impatto diretto sull’economia locale. Il che significa movimentare l’economia, creare indotto, dare la possibilità di fare impresa, dare la possibilità di creare posti di lavoro.    Il senatore Rapani ha evidenziato come il turismo religioso, spesso sottovalutato, possa rappresentare una risorsa fondamentale per la Calabria. Con esempi concreti, ha mostrato come i pellegrinaggi, oltre a essere esperienze spirituali, generino importanti flussi turistici. «Basti pensare ai pellegrinaggi a Padre Pio o a Natuzza a Paravati: dimostrano che la religione può essere un potente motore turistico», ha affermato Rapani. Durante il suo intervento, il senatore ha sfatato il preconcetto che il turismo calabrese si limiti esclusivamente a quello balneare, sottolineando la varietà e le potenzialità ancora inespresse del territorio. «Il turismo non è solo mare. La Calabria ha ricevuto un dono prezioso dalla natura: una geomorfologia unica e un clima che nessuno può imitare. Abbiamo un territorio che si affaccia su due mari, un unicum che però fatichiamo a valorizzare», ha dichiarato.

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