Questo il fil rouge che ha caratterizzato l’incontro di una ventina di iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico di Cosenza, svoltosi nei giorni scorsi presso la sede della federazione di corso Mazzini.
La riunione è stata introdotta da Maria Pia Funaro. Numerosi gli interventi a seguire, tra gli altri, quelli di Francesco Graziadio, Bruno Maiolo, Giacomo Mancini, Domenico Passarelli, Alessandro Grandinetti, Sergio De Simone, Gianfranco Tinto, Aldo Trecroci, Alessandro Gualtieri, Maria Giovanna Mazzuca e Saverio Greco.
Pur nella pluralità di posizioni, è emersa la necessità di fare sintesi e di sviluppare un confronto e una discussione che veda protagonisti gli iscritti democrat ed in cui trovino cittadinanza le differenti sensibilità presenti nel partito di Cosenza. Da parte di tutti gli intervenuti è stato ribadito la necessità di avviare un confronto aperto e pubblico sui problemi della città a partire dalla fusione come occasione per il rilancio della città capoluogo. Altri temi affrontati nel dibattito sono stati il Centro storico e la sua fruibilità alla luce delle risorse di spesa oggi disponibile, il dimensionamento scolastico, le politiche finanziarie e di spesa, che incidono profondamente sui livelli e sulla qualità dei servizi ai cittadini, nonché sui costi a carico dei contribuenti.
È allora fondamentale interrogarsi su come il partito democratico, di fatto alla guida di diverse amministrazioni, in primis nella città capoluogo, stia governando nelle realtà locali e possa dare nuovo impulso alla sua iniziativa politica in vista delle importanti scadenze elettorali amministrative ed europee che ci attendono, sia a livello provinciale che nazionale.
Compito della Politica è quello di conoscere i contesti nei quali si opera, criticità e potenzialità, mantenendo un rapporto più stretto, attivo e partecipato con i diversi territori della provincia e ragionare su proposte concrete di sviluppo per una terra, quella calabrese, che merita non solo investimenti di risorse, ma anche e soprattutto, la promozione di un tessuto sociale egualitario e solidale, in cui nessuno si perda o resti indietro.
La proposta lanciata nella riunione è la convocazione di tavoli tematici per dibattere, confrontarsi ed elaborare proposte su argomenti specifici (da urbanistica e ambiente: PSC di Cosenza, al fallimento Amaco, per esempio).
E farlo in quella che dovrebbe essere una “casa aperta a tutti”, la sede del Partito.
Sul PSC, da parte di più interventi, è stato sottolineato la necessità di ripensare e rivedere le scelte e l’idea del piano Occhiuto alla luce anche delle critiche che il PD, dai banchi dell’opposizione, aveva sollevato negli anni precedenti, rimarcando anche in questo caso una forte discontinuità a partire dalla necessità di ripensare il Piano adeguandolo alla discussione politico amministrato sulla Città Unica.
I risultati della Sardegna, infine, inducono a riflettere su due aspetti: che il campo largo ed una candidatura autorevole ed attrattiva possono essere elementi vincenti, ma anche che, se non si amministra bene (v. Cagliari), si è sonoramente sconfitti.
La costruzione di una proposta politica credibile, alternativa alla destra dei manganelli, parte dall’ascolto, dal dialogo e dal confronto con il territorio.
Il vento cambia anche alle nostre latitudini.