Come contrastare efficacemente la violenza sulle donne? Del grande interrogativo, tale ormai da molti anni, ma particolarmente acuitosi in questi giorni, si è occupato giovedì scorso il caminetto del Club Rotary Cosenza Nord, presieduto da Natale Dodaro, all’Hotel Royal di Rende.
L’argomento è di tristissima attualità dopo la tragedia di Giulia Cecchettin ed ha visto i molti presenti ascoltare con attenzione e genuina partecipazione l’intervento della penalista del Foro di Cosenza avvocata Ilaria Summa, che ha affrontato la tematica ripercorrendo la normativa nazionale e quella internazionale e richiamando la Convenzione di Istanbul con i suoi tre pilastri: prevenire, proteggere e punire.
L’avvocata Summa ha esordito con un omaggio alle donne più sfortunate. “Giulia, Fabiana (Luzzi), Ilaria (Sollazzo) e le altre -ha detto- mi accompagneranno in questa nostra conversazione e sosterranno il mio pensiero”.
Ha quindi parlato della legislazione italiana che sulla spinta di quella che è considerata un’emergenza, senza in realtà esserlo, concentra la sua attenzione sull’inasprimento delle pene, sulla qualificazione di nuove fattispecie di reati e sulla contestazione di nuove aggravanti.
Per ciò che riguarda la protezione ha evidenziato il grande ruolo dei centri antiviolenza e dei centri rifugio che, quali snodi territoriali, fanno da decine di anni un ottimo lavoro.
Ma ha anche sottolineato che, al fine di mettere a sistema una politica di contrasto seria alla violenza maschile contro le donne, occorrerebbe uno stanziamento importante di risorse sia umane che economiche:
Ha poi esortato a fare un grande sforzo collettivo nell’imparare a riconoscere gli stereotipi che ancora oggi condizionano le donne nella vita sociale, a cominciare dal linguaggio sessista. Al proposito, richiamando quanto sosteneva l’attivista Alma Sabbatini, ha affermato che “tutto ciò che non ha un nome non esiste” e quindi ha insistito sulla necessità che si utilizzino le declinazioni al femminile quando l’interlocutrice è appunto, donna.
Ha continuato dicendo che questo è improrogabilmente il momento storico nel quale gli uomini devono sentirsi parte del problema: “devono sentire forte il senso di responsabilità, che grava soprattutto su tutti loro, di fare quanto possibile per scardinare, dal di dentro, il sistema di privilegio sociale di cui godono. Domandatevi, uomini, sempre: io cosa sto facendo? Cosa posso fare? E’ il momento -ha aggiunto- che uomini e donne si uniscano in questa battaglia”.
Infine, ha voluto concludere riproponendo lo slogan che più si sente in questi giorni, citazione dell’attivista peruviana Cristina Torre Caceres:
“E ora torniamo a casa con una diversa e nuova consapevolezza ed in nome di Giulia e le altre, tutte le altre, bruciamo tutto!!!”
Insieme al Presidente e ai soci del Club Cosenza Nord, hanno partecipato alla serata Pietro Niccoli, Past Governor e Coordinatore della Commissione Distrettuale “Formazione”; Dino De Marco, Governatore Nominato del Distretto 2102 per l’anno 2025-26; Sergio De Buono, Assistente del Governatore, l’Avvocata Maria Gagliardi, Presidente Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza; Presidenti e soci di altri Club; rappresentanti del mondo dell’associazionismo femminile.