Riceviamo e pubblichiamo da Nicola Malaspina*
Era la mattina del 10 dicembre 2021, quando decisi di recarmi a Palazzo San Giorgio per rassegnare le mie dimissioni da Consigliere Comunale. In questo mondo iperconnesso e ultraveloce sembra sia trascorso un secolo da quei giorni convulsi, fatti di morti votanti, mercimonio di incarichi, poltrone e briciole di potere, ma nonostante il correre del tempo, nulla è purtroppo cambiato. Il post elezioni regionali ha riportato indietro le lancette dell’orologio. L’era Falcomatà è ai titoli di coda, sepolta sotto quella manciata di voti che sa tanto di “vittoria di Pirro” e nei palazzi del potere cittadino sono iniziate le “purghe” di staliniana memoria. Il balletto di poltrone e incarichi è tornato a fare capolino sulla pelle dei reggini, ma questa volta non si parla solo di un valzer di assessori, ma anche delle partecipate del Comune, per le quali non conta più garantire professionalità ed efficienza, ma solo eternare un potere al servizio del singolo e non della Comunità. A differenza del 2021, oggi, a questo drammatico puzzle si è aggiunta la resa dei conti non solo all’interno del PD, ma anche quella tra il Sindaco e i partiti della sua maggioranza. Insomma un tutti contro tutti, nel quale non si può non notare l’inerzia di un centrodestra che sembra quasi spaventato di assestare il gancio finale per mandare al tappeto la fallimentare esperienza dell’amministrazione targata Falcomatà. Eppure, proprio nelle primissime ore del post regionali, la “discesa in campo” dell’Onorevole Francesco Cannizzaro, aveva acceso la scintilla, la speranza e la voglia di riscatto del popolo del centrodestra. Da quella fiammata, del miglior candidato spendibile per ritornare a governare la città, nel momento peggiore del centrosinistra, un improvviso diluvio di silenzi sembra essersi abbattuto sulla città e sulle imminenti consultazioni comunali. Non si parla più di tavolo interpartitico, non vi è traccia di consultazioni delle tante associazioni politiche attive sul territorio, né tantomeno si stanno coinvolgendo/ascoltando i cittadini rispetto ai tanti ed irrisolti problemi che continuano a tormentare Reggio. Il tempo stringe, attimo dopo attimo, secondo dopo secondo, la scadenza elettorale è sempre più vicina e personalmente credo sia giunto il tempo di dimostrare ai reggini che esiste un’alternativa credibile, competente, onesta e disposta ad assumersi l’onere di riportare Reggio fuori dal pantano in cui attualmente si trova. Credo fermamente in una Politica diversa, più alta, quella che non pensa a se stessi o alla posizione nella quale ci si possa trovare, quella disposta a dare tutto senza nulla pretendere in cambio e proprio per queste motivazioni, parafrasando la provocazione lanciata dal Sen. Ciccio Franco dalle pagine della Gazzetta del Sud del 14 agosto del 1990, mi chiedo: Centrodestra perché dormi?
*ex consigliere comunale di Reggio Calabria
