di Paolo Ficara – Qui c’è un grande prato verde. Non è quello dove nascono le speranze cantate da Gianni Morandi, bensì il manto sul quale si estende l’uliveto della lussuosa villa lametina appartenente a Felice Saladini. Qualche giorno fa, abbiamo fornito notizia del contenzioso tra l’ex patron della Reggina e l’avvocato Mattia Grassani. Una vicenda relativa all’incarico legale per il noto esperto di diritto sportivo, per conto del Football Club Lamezia Terme. Ma a nome dello stesso Saladini, che quell’impegno scritto lo prese a titolo personale nel 2021.
L’ordinanza del Tribunale di Bologna impone all’ormai sempre meno sorridente imprenditore lametino, di versare circa 27.000 euro all’avvocato Grassani per il mancato pagamento di quella consulenza. I tentativi di rateizzare la somma, in settimana, portati avanti dal legale dell’ex numero uno amaranto, sempre meno da sorriso Durbans immaginiamo, sono già naufragati. Ed è partita la procedura esecutiva che portera’ al pignoramento proprio della villa di Lamezia Terme: 13 vani più questo vasto uliveto, una proprietà di Felice Saladini.
L’avvocato Grassani attenderà ancora 10 giorni dalla notifica dell’atto di precetto, dopodiché la richiesta di pignoramento passera’ nelle mani dell’Ufficiale Giudiziario competente. E così come ha tolto la Reggina dal professionismo – oltre ai danni causati alla Vigor Lamezia – la legge del contrappasso, molto più severa rispetto a quella dello Stato italiano, potrebbe portarlo ad essere cacciato da casa propria. O dal suo uliveto incantato.