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Reggina, questione stadio: a lavare la testa all’asino, si sprecano tempo e sapone

di Paolo Ficara – Reggio è tra le città più belle d’Italia e non solo, peraltro il clima e i colori hanno reso ancor più superba la serata dedicata al sorteggio dei calendari di B presso l’Arena “Ciccio Franco“. Un dono della natura, andato in onda sulle grandi tv a pagamento dello sport italiano. Dopo i video di Jovanotti, il secondo meraviglioso spot per la nostra terra.

In una estate mai così povera di eventi in città, la presenza dei dirigenti delle squadre di B poteva valere quanto un concerto dei Duran Duran. Invece il pubblico è stato tenuto a debita distanza, con transenne che impedivano ogni accesso ai gradoni dell’anfiteatro. Tifosi e curiosi, costretti ad assistere da lontano. Rimasti sull’uscio a casa loro, mentre Reggio entrava negli schermi di tutta Italia.

Ma è un dettaglio. Specie se, chiudendo gli occhi, pensassimo per un attimo che l’evento sia stato tenuto presso lo stadio “Oreste Granillo“. E che magari, proprio al cospetto di una Lega B che ha posto le condizioni dei manti erbosi tra gli elementi cardine per i club, al levare della passerella fosse rimasto l’indecente spettacolo che si ripete da troppi anni. Ogni estate.

A maggio ponevamo l’accento sulla manutenzione urgente per il campo. A distanza di due mesi, nessuna sorpresa. E vaglielo a spiegare che la semina va fatta entro metà maggio, affinché il terreno sia pronto per un campionato che inizia a metà agosto. E fagli il disegnino, affinché comprendano che se la Reggina viene salvata, il nuovo proprietario sarà in grado di restituire le circa 20.000 euro che andavano anticipate in primavera per i lavori urgenti. E calaglielo col cucchiaino, che in caso di ripartenza dai dilettanti si sarebbe dovuto comunque giocare su quel campo.

A lavare la testa all’asino, si sprecano tempo e sapone.

Però le parole sono gratis. E se i politici nostrani, uno in particolare, addirittura ricevessero un euro per ogni astrusità dichiarata sull’argomento, a quest’ora Elon Musk gli potrebbe chiedere un prestito. Di conseguenza, sono fioccate le rassicurazioni circa l’impossibilità di ripetere lo scempio del Reggina-Monza di agosto 2021. Come se a provvedere dovesse essere la Procura di Roma, nel maggio scorso e fino a metà giugno, con la Reggina senza una proprietà attiva.

E difatti quello scempio non si ripeterà. La Reggina va a giocare per due volte consecutive in trasferta, ad inizio campionato. A metà agosto. Cioè il periodo dell’anno, secondo solo alle feste natalizie, in cui la città è maggiormente popolata di reggini che risiedono a parecchi chilometri. Ma sommando tutti i chilometri che separano Reggio da Milano, da Genova, da Bologna o da Roma, non raggiungeremmo la misura esatta della ristrettezza mentale di chi farà perdere alla Reggina altre migliaia di euro di incassi al botteghino.

Sperando di non dover accarezzare nemmeno per un attimo la possibilità di recarci in campo neutro per Reggina – Sud Tirol, terza di campionato a fine agosto. Perché ribadiamo: quest’anno, per i manti erbosi, la Lega B non perdona.

Da svariati anni, diremmo sette, o comunque da quando determinati personaggi hanno facoltà di mettere bocca  sullo sport cittadino, ogni estate lo stadio “Granillo” presenta problematiche di media o grave entità. Basta. Basta. Basta. Gli occupanti scranni sono pregati di non presentarsi più in tribuna. In particolare il Javier Bardem della periferia sud. La prossima volta, rimaneteci voi sulla transenna.

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