Tropea, perla della Costa degli Dei, si prepara ad accogliere la sesta edizione di “Ritmi del Sud”, un appuntamento imperdibile nel panorama degli eventi culturali e musicali del Sud Italia. Nata nel 2020 su iniziativa dell’Associazione “Culture a Confronto”, presidente Andrea Addolorato, la manifestazione si è affermata come festival della musica popolare identitaria del Sud, portando a Tropea artisti, ricercatori, appassionati e, soprattutto, un pubblico sempre più vasto ed entusiasta, in particolare tra le giovani generazioni.
L’evento si terrà il prossimo 10 settembre alle ore 21:30 nella suggestiva cornice di Piazza Vittorio Veneto, e vedrà esibirsi alcune tra le più rappresentative formazioni di musica popolare etnica meridionale: Balano’o (Calabria), Jonica Popolare (Puglia), Cantustrittu (Sicilia), tre gruppi che incarnano appieno lo spirito della manifestazione: fedeltà alla tradizione, apertura alla contaminazione e un forte dialogo tra passato e presente, attraverso sonorità antiche reinterpretate con linguaggi attuali.
La manifestazione gode di prestigiosi partner nazionali e internazionali, che ne certificano la qualità artistica e culturale, tra questi la Federazione Italiana Tradizioni Popolari (FITP), l’I.O.V. (The International Organization of Folk Art), organizzazione riconosciuta dall’UNESCO, e il Comune di Tropea, in collaborazione con il Gruppo Folk di Tropea e CalabriaSona.
Un progetto culturale unico nel suo genere
“Ritmi del Sud” non è solo un evento musicale, ma una produzione artistica e culturale strutturata, Marchio Registrato presso il Ministero Italiano dello Sviluppo Economico, che si propone di valorizzare le tradizioni musicali e popolari delle regioni meridionali — Calabria, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia — creando un luogo di incontro e confronto tra diversi linguaggi musicali, vocali e strumentali.
L’approccio dell’Associazione “Culture a Confronto”, fondata nel 2013, si basa su una visione dinamica e viva del patrimonio etnomusicale del Sud Italia. Lontano dalla logica della musealizzazione sterile o della riproposizione “cristallizzata” delle tradizioni, il festival propone un dialogo tra la tradizione e l’innovazione, ispirandosi alle teorie antropologiche di Ernesto De Martino, secondo il quale le tradizioni popolari devono evolversi e confrontarsi con le sfide della contemporaneità per mantenersi vitali e significative.
Tradizione e innovazione: un equilibrio consapevole
“Ritmi del Sud” si distingue per la capacità di unire, da un lato, musiche e canti che esprimono una profonda adesione culturale alle radici popolari e al sincretismo delle culture mediterranee e, dall’altro, una visione proiettata al futuro, capace di parlare alle nuove generazioni con linguaggi musicali rielaborati, senza però tradire l’autenticità dei repertori tradizionali. In quest’ottica, il festival diventa anche uno strumento di rifunzionalizzazione del patrimonio culturale immateriale, che non si limita alla mera conservazione, ma mira alla sua diffusione e reinterpretazione creativa.
Un successo crescente: numeri, pubblico e partecipazione
Le prime quattro edizioni di “Ritmi del Sud” si sono svolte nel mese di settembre in Piazza Vittorio Veneto, cuore pulsante della città di Tropea, dove si sono esibiti 16 gruppi musicali provenienti da diverse regioni del Sud Italia. A questi si è aggiunta, nell’aprile dello scorso anno, una special edition “On The Road”, organizzata su richiesta delle associazioni cittadine, che ha visto la partecipazione di 18 band, portando a 34 il totale dei gruppi coinvolti nelle cinque edizioni finora realizzate.
Il festival è diventato parte integrante del patrimonio culturale cittadino, trasformandosi in una festa popolare di gioventù, amicizia e riscoperta dell’identità collettiva. A rendere ancora più significativa questa iniziativa è la presenza di strumenti tipici della tradizione musicale meridionale: organetti, lire calabresi, zampogne e ciaramelle, chitarre battenti, tammorre, tamburelli, fischialetti, marranzani, flauti, mandolle e mandolini, strumenti che evocano un mondo arcaico e affascinante, e che continuano a emozionare il pubblico grazie alla maestria degli interpreti.
Una vetrina per il “Turismo delle Radici”
Dallo scorso anno, “Ritmi del Sud” è stata inserita nel calendario degli eventi del “Turismo delle Radici”, promosso dal Ministero degli Affari Esteri. Un riconoscimento di grande prestigio, che ha portato ulteriore attenzione sull’evento, incrementando il numero di presenze e catalizzando l’interesse di tanti calabresi e meridionali emigrati all’estero, desiderosi di riscoprire la propria terra attraverso le sue espressioni culturali più autentiche.
Una manifestazione che guarda lontano
L’esperienza e la visione dell’Associazione Culture a Confronto, che da oltre dieci anni lavora per promuovere, studiare, ricercare e divulgare le musiche e danze popolari insieme ai loro contesti storici e culturali, sono garanzia di una manifestazione che continua a crescere, mantenendo saldi i suoi valori fondativi: l’incontro tra culture, la salvaguardia dinamica delle tradizioni, l’educazione delle nuove generazioni all’identità e all’appartenenza.
La sesta edizione di “Ritmi del Sud” si annuncia dunque come un nuovo, importante capitolo di questa straordinaria avventura culturale: un evento in cui la musica diventa linguaggio universale, ponte tra passato e futuro, e strumento per costruire comunità consapevoli, creative e solidali.
L’evento, prodotto da Life Communication, sarà condotto da Massimiliano Gareri.
Appuntamento, quindi, a Tropea, dove la tradizione incontra la modernità, per un viaggio musicale nella storia di un Sud che non smette mai di sorprendere.
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Tropea accoglie la sesta edizione di “Ritmi del Sud”: musica popolare, identità e innovazione in un evento di rilievo nazionale e internazionale
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