“Ti ci hanno mai mandato a fare Teatro?”, questo è lo slogan scelto dalla “Scuola di Teatro Enzo Corea” di Catanzaro, per la presentazione dei corsi attivi nel nuovo anno accademico nelle numerose sedi in cui opera, ed in particolare in quella di Tiriolo, col patrocinio dell’amministrazione comunale e la collaborazione delle associazioni “Scherìa” e “Tiriolo Antica”. La corposa adesione ai corsi che la Scuola ha da subito registrato in tutte le fasce d’età, ricompresa dai 6 ai 18 anni, e che neanche le restrizioni del Covid è riuscita a scoraggiare, è la dimostrazione tangibile della connaturata sensibilità alla formazione di una corretta coscienza sociale e dell’amore verso la cultura e le arti in genere che da sempre la comunità dell’hinterland catanzarese esprime, persegue e sostiene.
Gli insegnanti della Scuola Teatro Enzo Corea, la più antica fra quelle presenti a Catanzaro con ben 38 anni di attività, aspettano quanti vorranno avvicinarsi al mondo della recitazione il 12 settembre alle ore 18:00 presso la Casa della Cultura di Tiriolo, dove saranno illustrati i corsi di Dizione, Mimo, Storia del Teatro, Improvvisazione, Psicotecnica, Drammatizzazione, Teatro di Strada, con la possibilità anche di usufruire di lezioni individuali di dizione e preparazione provini, divisi nei gruppi Piccoli, Ragazzi, Giovani e Adulti.
Tornando allo slogan: “mandare qualcuno a fare Teatro” non è di certo, come sembrerebbe, un’offesa ma anzi una delle migliori esperienze che un essere umano possa sperimentare a 360 gradi. Conoscere a fondo se stessi, le proprie emozioni, scendendo nelle profondità del proprio animo e imparare a gestirne i moti cui dipendono, di riflesso, i comportamenti e i movimenti del corpo nello spazio, spesso involontari e meccanici; da lì in poi compiere l’ulteriore e meraviglioso passaggio: servirsi delle consapevolezze emotive e gestuali acquisite per comunicare e soprattutto per emozionare! Riuscire a conoscere se stessi, nel bene e nel male, nelle qualità e nei limiti, imparare a capirsi e a capire, dominando pensieri ed azioni, è davvero, per questa società governata dalla superficialità e dai disvalori del denaro e dalla popolarità a tutti i costi, un’opportunità e una speranza per le giovani generazioni, diseducate o non avvezze ad entrare in contatto con il proprio “Io” ed in empatia col prossimo, inconsapevoli delle conseguenze, spesso anche tragiche, di questo disinteresse generale nei confronti di se stessi e degli altri. Ma anche gli adulti, testimoni di questo radicale e repentino cambiamento della società a causa dell’avvento dell’era digitale, hanno bisogno di un’analisi e un confronto con se stessi alla luce di questo nuovo tessuto sociale, dove la lentezza, la spontaneità, il contatto umano, cui erano abituati negli anni formativi, hanno ceduto il passo alla velocità, alla superficialità e alla virtualità delle relazioni sociali ed interpersonali.
Sarebbe davvero utile, e non solo tanto divertente, che ognuno di noi provasse a fare Teatro, anche solo per gioco; perché non dimentichiamo che, come Madre Natura insegna, è giocando che si impara a vivere!