di Paolo Ficara – Se dopo Pisa c’era rimasto impresso l’assist di Jeremy Menez per Gigi Canotto, diverse ore dopo la quinta vittoria stagionale della Reggina le orecchie sono più sature degli occhi. Era il 36′, sul parziale di 1-0 ma con gli amaranto in totale controllo sul Cittadella, quando la curva sud si è rivolta a Pippo Inzaghi urlando ripetutamente “Serie A” a squarciagola.
Fin qui, tra le varie anime della dirigenza, c’è chi si è schernito. Per non parlare del mister, che coglie sempre l’occasione per ricordare come fosse la situazione a metà luglio. Sta di fatto che, chiuso settembre – si torna in campo il 1° ottobre – la Reggina è strameritatamente in testa alla classifica della Serie B. Grande merito di chi ha speso e di chi si è speso, per allestire una squadra che sta strabiliando.
Se è facile porre l’accento sul numero di reti segnate, tali da rendere schiaccianti le vittorie – solo a Pisa si è prevalso di misura – è francamente disarmante la fase difensiva. Disarmante per gli avversari. Il Cittadella ha avuto un paio di occasioni, anche nitide, ma all’avversario raramente vengono concesse azioni o palle inattive. Colombi effettua una, massimo due parate a partita.
Per carità, le gare disputate sono soltanto sei. Può accadere di tutto, imponderabile compreso. Ad esempio, la Lega B potrebbe dichiarare non utilizzabili i calciatori francesi sopra i 30 anni. Potrebbe saltare la corrente ogni volta che il var rivede un potenziale rigore a favore. L’arbitro qualche volta, vista l’intensità, potrebbe pensare che stiamo giocando in dodici o in tredici e darci partita persa a tavolino.
Più seriamente, non si può affatto escludere uno scadimento di forma per una squadra che va a mille da metà agosto. Ma è chiaro che Inzaghi vorrà arrivare a quella fase con più punti possibile, in modo da incutere sempre timore reverenziale a qualsiasi rivale. Anche le più quotate, come Cagliari, Genoa e Parma, per non parlare di un Como fin qui vera delusione di inizio stagione. Tutte da affrontare.
Ma parlare ancora di obiettivo salvezza sarebbe un eccesso di umiltà. Non richiesto.
Luglio è ormai lontano, il presente dice che la Reggina è uno schiacciasassi pur non avendo sfruttato tutto il proprio organico. Gente come Hernani – primo convincente spezzone per lui sabato – Obi o Santander supponiamo sia stata presa per giocare con continuità. Può essere il momento giusto per uscire allo scoperto circa l’obiettivo promozione, caricando ancora di più un pubblico già in visibilio. Calciatori e tifoseria devono percepire ambizione. Viceversa, un messaggio diverso potrebbe smorzare senza motivo un entusiasmo che non deve essere spezzato dalla sosta.
La Reggina andrà a Modena il 1° ottobre, una settimana dopo sarà derby al “Granillo” contro il Cosenza di Davide Dionigi. La sosta è dovuta alle nazionali, Rigoberto Rivas difenderà i colori del suo Honduras dopo aver marcato visita nelle ultime occasioni. Giovanni Fabbian farà parte dell’Italia Under 20, per almeno uno tra lui e Nicolò Pierozzi ci poteva stare una convocazione in Under 21.