“Il nostro torneo, la nostra partita deve essere una sfida alla sensibilizzazione, fatta su principi solidi e importanti quali l integrazione e l accoglienza temi ormai divenuti importantissimi in un periodo in cui purtroppo si da valore ad altre cose.
Il messaggio che la flai attraverso la squadra di calcetto a 5 composta da migranti richiedenti asilo vuole lanciare è proprio questo, la solidarietà , il rispetto e la pace tra i popoli. La nostra una partita che deve durare oltre i tempi regolamentari; la nostra una partita imbevuta di speranza, una partita che parli del bello del calcio che parli alla gente come questo gioco antico e affascinante e meraviglioso , fatto di regole e rispetto verso l avversario riesca a fare breccia nei cuore delle persone.” Afferma Rocco Borgese (flai cgil Gioia Tauro R.C.).
“Vogliamo portare l umanità non certo al tramonto, poiché se lo spirito di umanità venisse improvvisamente a mancare o se si pensasse che esistano razze superiori rispetto ad altre, come qualcuno vorrebbe fare intendere, e che tale concetto stia tornando prepotentemente ahi noi, di moda, il mondo sarebbe veramente finito.
Ed ecco una partecipazione al torneo, a questo torneo Sancalogerese, per smorzare temi ricorrenti che parlino di odio, sfruttamento e discriminazione, per dire che siamo cittadini del mondo.” Aggiunge Borgese.
“Come negli anni passati, come Flai Gioia Tauro, ci siamo voluti riproporre metterci in discussione come è nostro solito fare, scendere in campo ed essere protagonisti insieme a tutti quelli che come noi hanno a cuore la pace, la solidarietà il rispetto e tanta voglia di cambiare in meglio questo mondo infausto in cui viviamo.
Vorrei concludere porgendo un grazie alla città di San Calogero (Vibo Valentia), ed ai cittadini tutti, nonché agli organizzatori, dove si disputa il torneo, per l accoglienza e a tratti anche per la tolleranza(di gioco intendo) che hanno e continuano ad avere nei nostri confronti! Grazie.” Conclude Borgese.