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“Olimpo”: il Tribunale del riesame scarcera Rocco Gramuglia

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare che
aveva applicato la misura degli arresti domiciliari a Rocco Gramuglia, noto funzionario della
Prefettura di Vibo Valentia ed attuale segretario del Prefetto Lulli, arrestato il 26 gennaio
scorso nell’ambito della più ampia operazione condotta dalla DDA di Catanzaro e
denominata “Olimpo”. Nell’inchiesta – che ha interessato oltre settanta persone nel
vibonese – sono rimasti coinvolti funzionari regionali, imprenditori e presunti appartenenti
alle cosche locali.

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Il Tribunale, accogliendo la richiesta di riesame avanzata dai difensori del Gramuglia,
avvocati Andrea Alvaro e Carlo Oliva, ha annullato il provvedimento con il quale il GIP
distrettuale di Catanzaro, dottoressa Chiara Esposito, in accoglimento della richiesta
avanzata dalla Procura Distrettuale, aveva ordinato l’arresto del funzionario.
Il Gramuglia, nel corso del suo interrogatorio, aveva fermamente respinto le accuse ed i suoi difensori avevano, all’esito, avanzato richiesta di riesame al Tribunale della libertà.
Al funzionario prefettizio veniva contestato il reato di rivelazione di segreti di ufficio, in
merito al contenuto di alcune informative interdittive antimafia.

Gli avvocati Alvaro ed Oliva, nel corso dell’udienza camerale davanti al Tribunale del
Riesame, hanno illustrato le argomentazioni difensive contenute in una articolata memoria
depositata in udienza. I difensori hanno anche evidenziato, ai fini dell’annullamento della
misura cautelare, come il reato di rivelazione di segreti di ufficio non consentisse
l’applicazione di alcuna misura detentiva, ostandovi il fatto che il reato è punito con pena
massima di tre anni e non, per converso, con pena superiore a tre anni.
Il Tribunale ha condiviso le tesi difensive e ha annullato l’ordinanza, disponendo l’immediata
scarcerazione del Gramuglia. Soddisfazione è stata espressa dai legali dell’indagato per un
provvedimento che restituisce pienamente la libertà al funzionario prefettizio, fortemente
provato dalla vicenda giudiziaria.

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