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Caso Rose Blu a Villa San Giovanni, De Marco (FI) attacca: “Allarme amministrativo ignorato dalla maggioranza”

“La risposta nervosa del Sindaco, e come spesso accade istituzionalmente offensiva verso il lavoro di noi consiglieri di minoranza, sulla vicenda dei Servizi Sociali e sulla richiesta di interessi avanzata dalla cooperativa Rose Blu nei confronti del Comune, mi obbliga ancora una volta ad alimentare il dibattito pubblico, nonostante i vani tentativi della maggioranza di deviare l’attenzione.

Strategie che rivelano quanto il tema sia scomodo e da qui l’utilità del mio intervento e quanto poco la Sindaca e la sua squadra sembrino volerlo affrontare con la necessaria trasparenza, quello che chiede il sottoscritto a nome proprio e dell’intera Città, rispetto a questa vicenda.

Secondo la Sindaca, Rose Blu starebbe semplicemente esercitando un proprio diritto nel richiedere gli interessi sulle fatture relative ai servizi erogati, senza assumersi la responsabilità politica dell’accaduto.

Una spiegazione che, indipendentemente dalla legittimità della pretesa da parte della Cooperativa, lancia un pesante segnale di allarme amministrativo che non poteva passare inosservato, indipendentemente dalle accuse di mancata conoscenza dei fatti che mi è stato rivolto.

Fatti che evidentemente hanno reso necessaria ed immediata la risposta del Sindaco ai miei quesiti ma che l’evanescente giustificazione alimenta nuovi ed ulteriori dubbi, in considerazione della poca trasparenza che si evince dagli atti.

Nel ripercorrere la vicenda, tali atti hanno portato ad un dibattito cittadino sui social, salvo poi subire sui medesimi social un attacco ingiustificato, frutto probabilmente di una strategia di comunicazione che ha come obiettivo quello di destabilizzare la minoranza o addirittura l’intero centro destra.

Ma tutto ciò non scalfisce per nulla il mio lavoro che continuerà in modo ancor più incisivo nella consapevolezza che “devo e dovrò” dar conto solo alla cittadinanza ed alle forze politiche che rappresento e pertanto non potevo non evidenziare l’accaduto, alla luce dei rapporti stretti da anni tra la cooperativa e l’amministrazione Caminiti.

Da qui nascono degli interrogativi inevitabili: com’è possibile che un soggetto così vicino alla maggioranza scelga di portare il Comune in giudizio, mettendo in discussione quel rapporto fiduciario che la stessa maggioranza ha più volte rivendicato? Si tratta davvero di una rottura improvvisa, o alla città non è stata ancora raccontata l’intera vicenda, tenuto conto delle giustificazioni frettolose del Sindaco?

E’ chiaro che da questa vicenda si evince il vero nodo politico che riguarda la totale incapacità dell’amministrazione Caminiti di gestire in modo corretto i rapporti con chi, per anni, ha rappresentato un tassello fondamentale del suo stesso sistema politico e operativo. Un’incapacità che si riflette nei risultati amministrativi e che oggi emerge in tutta la sua evidenza, con possibili danni per l’ente nel richiedere interessi per servizi resi e non pagati in tempo ove è evidente una responsabilità politica, tenuta nascosta e riferita al mancato controllo sull’attività gestionale dell’ente.

Il quadro diventa ancora più preoccupante se dovesse risultare fondato ciò che da tempo sembra essere evidente, ovvero che cooperative e associazioni utilizzino immobili comunali senza corrispondere alcun canone.

Come minoranza, del resto, avevamo già presentato interrogazioni sulla gestione degli immobili comunali concessi a titolo gratuito; interrogazioni sistematicamente ignorate, nonostante il decreto del Ministero dell’Interno del 28 luglio 2023 imponga ai Comuni in dissesto di riscuotere i canoni e garantire entrate certe e trasparenti, come previsto dalle norme vigenti (art. 9 comma 2 legge 537/1992 e art. 32 legge 724/1994). E tutto ciò non può che alimentare i dubbi sollevati.

Ed è proprio su questo punto che chiedo risposte politiche, non slogan. La maggioranza Caminiti deve chiarire ai cittadini perché continui a disattendere prescrizioni ministeriali che, per un Comune in dissesto, non sono facoltative ma obbligatorie; deve spiegare se sia vero che alcune cooperative o associazioni utilizzino beni pubblici senza alcun pagamento e con quale credibilità si possa parlare di “buona amministrazione” se, allo stesso tempo, si alimentano contenziosi e si ignorano norme fondamentali per la stabilità finanziaria dell’Ente.

Forza Italia lo denuncia da oltre tre anni e mezzo: questa maggioranza procede a colpi di comunicati, mentre la realtà amministrativa dimostra puntualmente il contrario di ciò che racconta. A smentirli non è la politica, ma i fatti, mese dopo mese.

Serve chiarezza. Serve verità. E serve adesso. Per questo chiedo anche alla stampa cittadina di esercitare fino in fondo il proprio ruolo: verificare, approfondire, informare, senza lasciarsi trascinare nei tentativi – ripetuti da anni e sempre falliti – della Sindaca di strumentalizzare l’attività della minoranza.

Forza Italia, del resto, continua a essere il primo partito della città, come confermato anche dalle ultime elezioni regionali, a dimostrazione della nostra credibilità politica quale forza trainante del centro destra villese.

Villa San Giovanni merita una gestione trasparente, non un racconto propagandistico. Ed io continuerò, con determinazione, a garantire ai cittadini quella verità che oggi la maggioranza sembra non voler offrire, utilizzando anche strumenti fuori il consiglio comunale che mirano ad offendere il ruolo della minoranza ma che si rileveranno assolutamente inefficaci”.

Così il consigliere comunale di Forza Italia di Villa San Giovanni, Domenico De Marco.

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