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I romanzi di Ruggero Pegna domani a Taurianova Capitale del Libro

Continua il viaggio dei romanzi di Ruggero Pegna, produttore e promoter calabrese di grandi eventi musicali tra i più noti, con l’altro volto di sorprendente autore e scrittore: dalla poesia, alla satira, a romanzi attualissimi e di successo, introdotti in diverse scuole e presentati in numerose rassegne letterarie. Nonostante vari impegni con la sua attività, Pegna sarà domani alle ore 18:30 nella Chiesa degli Artisti in Santa Lucia di Taurianova su invito di Taurianova Capitale Italiana del Libro. A dialogare con l’autore sarà lo scrittore Vincenzo Furfaro, segretario e coordinatore degli eventi culturali e delle iniziative editoriali della prestigiosa designazione. L’incontro sarà aperto dai saluti istituzionali dell’Amministrazione Comunale.

Ringrazio Vincenzo Furfaro, l’organizzazione e il Comune di Taurianova, per l’attenzione data ai temi dei miei romanzi, storie di umanità sempre attuali come quelle dei migranti e degli emarginati, vedi Il cacciatore di meduse, oppure storie di adozione e del mistero stesso della vita, del desiderio di essere genitori, al centro del romanzo La Stanza di Adel, tema salito alle cronache in questi giorni anche per il caso della bimba di Cosenza. Sono argomenti impegnativi, parlarne non è semplice, ma è emozionante. A volte i lettori dei miei libri, soprattutto ragazzi, mi sorprendono per chiavi di lettura inattese e l’interesse verso questi temi complessi e poco commerciali.”.

Negli incontri letterari con Ruggero Pegna le storie dei suoi romanzi quasi s’intrecciano tra loro, mettendo insieme fede, realtà, toni a volte fiabeschi e una vena poetica sempre presente.

Dopo aver raccontato in “Miracolo d’Amore” (Rubbettino) la storia della sua improvvisa leucemia e della miracolosa guarigione “grazie al trapianto di midollo di una ragazza americana e alle preghiere di Natuzza Evolo”, Pegna ha toccato il tema della pena di morte in “La penna di Donney” e quelli del razzismo e dell’integrazione nel bellissimo e toccante Il cacciatore di meduse(Falco Editore), storia di un piccolo migrante somalo sbarcato con la madre a Lampedusa, consigliato a tutte le scuole perfino dalla World Social Agenda sul tema “Migranti e Diritto al futuro”.

In un momento storico segnato da episodi d’intolleranza e di odio, Il cacciatore di meduse parla di sentimenti, di uguaglianza tra uomini di ogni fede, razza e colore, del valore del rispetto di ogni diversità, sottolineando la ricchezza della contaminazione tra diverse culture. Un romanzo che arriva dritto al cuore di lettori di ogni età, una grande storia d’amore incastonata nella cronaca mondiale degli ultimi anni, dall’elezione di Obama, primo Presidente americano di colore, all’appello di Papa Francesco dopo la strage di migranti nel Canale di Sicilia del 18 aprile 2015.

Con “La stanza di Adel” (Santelli editore), ultimo romanzo pubblicato, in cui ancora una volta è la realtà a trasformarsi in romanzo, ha scelto invece di addentrarsi nel delicato tema dell’adozione che s’intreccia a quello dell’essere genitori, della famiglia e dei figli, dell’esistenza stessa. Un’altra storia di particolare attualità, che stride con le cronache di guerra di questi anni, anche perché la protagonista è proprio Adeliya, una bimba russa adottata da genitori italiani.

“L’adozione è un modo naturale come qualsiasi altro per essere genitori e figli, un ritrovarsi meraviglioso voluto dal destino o da Dio, a secondo della propria fede”, afferma Pegna, animato dal desiderio di trasmettere ancora una volta forti emozioni legate a storie vere, seppure trasformate in romanzo dalla sua penna assolutamente originale.

Tutti romanzi da non perdere per chi volesse emozionarsi con avventure umane fantastiche raccontate con sensibilità, delicatezza e poesia. Libri capaci di avvicinare il lettore ai sentimenti più forti e, forse, di contribuire a dipanare ogni dubbio sulla diffidenza con cui si guarda troppo spesso ai temi dei migranti o delle adozioni. Romanzi avvincenti e coinvolgenti, dedicati a tutti i bambini in un momento di grande sofferenza in molti luoghi del mondo, come scrive l’autore nella dedica d’apertura de La Stanza di Adel: “Ai bambini che siamo stati, a quelli che verranno, a quelli abbandonati, vittime innocenti di guerre, violenze o abusi, a quelli indesiderati o mai nati…”.

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